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Il volume si compone di una raccolta di saggi antropologici incentrati sulle pratiche di costruzione, selezione e trasmissione della memoria elaborata in contesti sociali in cui si manifestano differenti fenomeni di conflitto e post-conflitto: dalle pratiche di controllo e gestione delle micro-tensioni sociali che hanno costituito il tessuto economico di una comunità rurale, e rievocate attraverso specifiche forme di costruzione della memoria, alle strategie della memoria praticate in un contesto diasporico attraverso la gestione di cerimonie commemorative e l'uso della realtà virtuale, fino alle pratiche coercitive di gestione della memoria elaborate in un contesto sociale imbevuto di violenza politica. Il volume offre un contributo allo studio del complesso intreccio fra memoria e narrazione, da cui emerge un fitto reticolo di pratiche culturali che contestualizzano la memoria come un processo critico di selezione culturale del tempo e della storia. Il volume si rivolge specificamente a studiosi e studenti di Antropologia culturale, Storia e Sociologia, proponendosi come serie di casi etnografici per la didattica universitaria e per l'avvio alla ricerca. Più in generale, gli studi raccolti offrono alcuni spunti alla ricerca interdisciplinare sulla pace e la gestione dei conflitti.Giovanni Bulian ha conseguito il Dottorato di ricerca in Antropologia, Etnologia, Studi Culturali presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze Sociali dell'Università degli Studi di Siena. Attualmente insegna al Dipartimento di Studi sull'Asia e sull'Africa Mediterranea e al Collegio Internazionale dell'Università Ca'Foscari di Venezia. Fra le sue pubblicazioni: Periferie del sacro. Il Capodanno in una comunità di mare del Giappone (Milano, 2012) e, con Saša Raicevich, ha curato il volume In mare altrui. Pesca e territorialità in ambito interdisciplinare (Roma, 2013). |