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Questo libro, frutto di un progetto di ricerca del Laboratorio di “Corporate e investment banking” presso il Dipartimento di Management dell'Università di Roma “La Sapienza”, analizza la problematica finanziaria dei distretti industriali italiani alle prese con strategie di uscita dalla crisi e di rilancio. Esso si interroga sui modelli di governance delle economie territoriali e sul ruolo che vi possono svolgere, insieme ad altri attori, le banche locali e i gruppi bancari. Non si tratta solo di arricchire l'offerta dei servizi bancari con gli strumenti di corporate finance e investment banking che sono, in ogni caso, indispensabili. Se il sistema bancario intende dare un effettivo contributo allo sviluppo dei distretti industriali, occorre anche e soprattutto un nuovo approccio al mercato. Le banche locali e i gruppi bancari, che si dichiarano “banche dei territori”, possono svolgere un ruolo da importanti protagonisti. Ma affinché ciò avvenga, sono necessarie condotte proattive, d'altronde vantaggiose per lo stesso sistema bancario. Questo è, infatti, il principale finanziatore dei distretti e delle reti di imprese e si trova a gestirne il rischio. Può, pertanto, attivare piani e programmi di assistenza creditizia e finanziaria e di corporate restructuring per riequilibrare gli assetti debitori, promuovere maggiori livelli di capitalizzazione, sostenere le strategie di internazionalizzazione, finanziare i progetti di innovazione. Il paradigma della “finanza di distretto” richiede, pertanto, alle banche locali e ai gruppi bancari un forte impegno collaborativo. Numerosi interrogativi sorgono dalla discussione di questa problematica che il volume affronta cercando di trovare risposte e concrete soluzioni. In particolare, esso evidenzia la necessità di un'evoluzione del sistema finanziario verso un'articolazione strutturale che offra maggiori alternative di finanziamento alle imprese minori, attraverso intermediari e strumenti di mercato efficienti, ai quali tali imprese possano accedere in modo economico per promuovere la propria crescita riducendo l'eccessivo peso dell'indebitamento bancario. Per i suoi contenuti, questo contributo all'analisi della “finanza di distretto”, che sistematizza la problematica affrontata anche con elementi di originalità, si propone come strumento didattico nella formazione universitaria e in quella professionale di coloro che, nelle banche e nelle imprese, si occupano delle implicazioni finanziarie dei processi evolutivi dei distretti industriali e delle reti di imprese. |