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Questo libro documenta il lavoro svolto dagli studenti dell'Accademia di Belle Arti di L'Aquila nelle località di Calascio, Rocca Calascio e Monte delle Croci (1458 m. s.l.m.) durante il laboratorio “HIGH ALTITUDE”. Il progetto è curato dalle scuole di Pittura, Decorazione e Scultura. “Nel mese di dicembre 2013 l'Accademia di Belle Arti di L'Aquila con il Dipartimento di Arti Visive e le sue Scuole di Pittura, Scultura e Decorazione, ovvero con un nutrito drappello di cinquanta giovani artisti guidati dai docenti Marco Brandizzi, Stefano Ianni, Matteo Ludovico e Sergio Sarra si è spostata per alcuni giorni a Calascio, il comune del massiccio del Gran Sasso famoso per la sua rocca medievale inserita dal National Geographic nella lista dei castelli più belli del mondo, luogo meraviglioso e privilegiato per una ricerca artistica mirata a sondare l'antico e sempre nuovo tema del rapporto tra l'artista e la natura. High Altidute è, dunque, il titolo di un'operazione articolata e complessa: prima ha contrassegnato il work shop a Calascio, giorni e notti immersi a lavorare ad alta quota, quindi è divenuto il titolo di questo libro, ma anche della mostra organizzata dall'Accademia di Belle Arti dell'Aquila presso l'Auditorium del Parco nel luglio 2014 e di tutto l'evento che ha previsto anche una proiezione di immagini delle opere realizzate dai giovani artisti contemporaneamente ad un concerto dei giovani musicisti in formazione, a cura del Conservatorio Caselle di L'Aquila. L'esposizione allestita nel foyer dell'Auditorium di Renzo Piano, nel cuore antico e squarciato di L'Aquila, vuole essere anche un dono dell'Accademia alla città, un suo metaforico ritornare nel centro, perché centrale può e deve essere l'apporto dell'Accademia e dell'arte contemporanea per la città e la sua ricostruzione materiale e immateriale. Non si può che ripartire dall'arte e dagli artisti per ridare nuova vita e nuovo sguardo al futuro di L'Aquila, per ricostruire oltre che case e monumenti, quello che è un orizzonte di senso. Ed in tal senso metaforicamente High Altitude guarda lontano, apre scenari, porta un sorriso e la luce di una rinnovata fiducia nel futuro. Di fatto qui si presentano le foto e i disegni progettuali delle installazioni, realizzate durante il workshop a Calascio, ma anche le immagini dei disegni e dei taccuini di viaggio. Un momento fortemente laboratoriale che stressa l'accento sul momento del processo. High Altitude riassume e simboleggia, così, il dialogo antico e moderno ad un tempo tra uomo e natura, tra artista e paesaggio e riannoda un legame troppo spesso brutalmente e tragicamente spezzato, ma soprattutto mira a dare un segnale forte per ridare la dovuta centralità alle istituzioni artistiche di alta formazione nel sistema contemporaneo delle arti. Attraverso dipinti, sculture, disegni, installazioni, performance, fotografie, video, High Altitude ripropone il ruolo formativo e propositivo dell'Accademia di Belle Arti di L'Aquila in una città ricca d'arte come questa, oggi città simbolo di un'Italia troppo spesso immemore dei suoi valori fondamentali e del suo patrimonio di opere materiali e immateriali, che non punta più sulla centralità della cultura ed il cui destino è ancor più incerto ed aperto.” Dall'introduzione a cura di Giovanna Cassese Commissario Direttore Accademia di belle arti di L'Aquila |