Valtellina: Existing Population and Abandonment of High Altitude Settlements

Autor: Micaela Bordin
Jazyk: English<br />Spanish; Castilian<br />French<br />Italian
Rok vydání: 2020
Předmět:
Zdroj: ArcHistoR Architettura Storia Restauro: Architecture History Restoration, Vol 0, Iss 0, Pp 158-181 (2020)
Druh dokumentu: article
ISSN: 2384-8898
DOI: 10.14633/AHR217
Popis: Poor accessibility to Valtellina, a territorial reality taken as an example, has negatively affected both economic development and demographic dynamics. However, in the last century, the Valtellina never underwent emigration to the point of determining a decline in the number of inhabitants. Depopulation did not take place due to an exodus from the valley towards other areas, but from the communities located at higher altitudes towards the valley floor. As the processes of industrialization and urbanization progressively emerged, the inhabitants of those communities, given their geographical position, which was also unfavourable in relation to the nearest town, have increasingly felt the lack of a “use of the city”. Abandoning their homes, they poured into the valley floor, close to the nearest cities, where often new buildings were constructed on agricultural fields. The process of social disintegration has a correspondence with environmental degradation. The abandonment of mountain pastures and vineyards and, consequently, the disappearance of soil maintenance, has given way to the uncontrolled expansion of uncultivated forests and, above all, increasing phenomena of hydrogeological instability. It therefore seems necessary to start an adequate development process through infrastructural intervention and the implementation of a careful policy of planning measures in which the environment, local resources and productive specificities become the promoters of renewed development. La Valtellina: popolazione esistente e abbandono degli abitati in alta quota La scarsa accessibilità della Valtellina, realtà territoriale presa a campione, inibendo lo sviluppo economico, ha influito negativamente anche sulla dinamica demografica. Tuttavia la Valtellina nel secolo scorso non ha mai subito emigrazioni di tale rilevanza da determinare nel lungo periodo un calo di abitanti. Lo spopolamento non è avvenuto per un esodo dalla valle verso l’esterno bensì dai comuni montani situati alle quote altimetriche superiori verso il fondovalle. Affermatisi progressivamente i processi di industrializzazione e di urbanizzazione, gli abitanti di quei comuni, data la loro posizione geografica, sfavorita anche rispetto alle più vicine città di fondovalle, hanno sentito in misura crescente la mancanza di “uso di città”. Abbandonate le proprie dimore, si sono riversati nel fondovalle, presso le città più vicine, dove spesso i nuovi edifici sono stati costruiti su campi agricoli. Al processo di disgregazione sociale è corrisposto il degrado ambientale. Vi è stato l’abbandono degli alpeggi e dei vigneti e, di conseguenza, è venuta meno la manutenzione del suolo, con un’incontrollata espansione del bosco incolto e, soprattutto, con progressivi fenomeni di dissesto idrogeologico. Pare così necessario avviare un adeguato processo di sviluppo attraverso un intervento infrastrutturale e avviando un’attenta politica degli interventi in cui l’ambiente, le risorse locali, le specificità produttive diventino promotori di un rinnovato sviluppo.
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