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In Against the gods: the remarkable story of risk (1996), Peter L. Bernstein illustra come il saper dominare il rischio abbia guidato la moderna società occidentale nel convertire «il futuro da nemico in opportunità», laddove il rischio vine quantificato, misurato, e gestito per mitigare i pericoli dell’inatteso, e dove procedure di risk-taking, transfer e pooling sono divenute esse stesse fonti di legittimo profitto. Commentando il lavoro di Bernstein nel passaggio dal ‘rischio’ occidentale alla nozione araba di ﻕﺯﺭ rizq, ‘il sostenimento (divino)’, questo articolo si riferisce all’azzardo umano, o fortuna, in arabo ﺭﻫﺯ zahr, i ‘dadi’ delle future chances, attraverso una prospettiva comparativa ed interculturale. Più precisamente, l’articolo intende mostrare come specifiche assunzioni antropologiche conducano ad una teoria ed una pratica alternative della gestione del rischio in un mercato la cui peculiarità sta nell’operare non ‘contro’ ma ‘in Nome di Dio’: vale a dire, il mercato della finanza islamica. / 𝐼𝑛 𝐴𝑔𝑎𝑖𝑛𝑠𝑡 𝑡ℎ𝑒 𝑔𝑜𝑑𝑠: 𝑡ℎ𝑒 𝑟𝑒𝑚𝑎𝑟𝑘𝑎𝑏𝑙𝑒 𝑠𝑡𝑜𝑟𝑦 𝑜𝑓 𝑟𝑖𝑠𝑘 (1996), 𝑃𝑒𝑡𝑒𝑟 𝐿. 𝐵𝑒𝑟𝑛𝑠𝑡𝑒𝑖𝑛 𝑖𝑙𝑙𝑢𝑠𝑡𝑟𝑎𝑡𝑒𝑠 ℎ𝑜𝑤 𝑡ℎ𝑒 𝑚𝑎𝑠𝑡𝑒𝑟𝑦 𝑜𝑓 𝑟𝑖𝑠𝑘 ℎ𝑎𝑠 𝑑𝑟𝑖𝑣𝑒𝑛 𝑚𝑜𝑑𝑒𝑟𝑛 𝑊𝑒𝑠𝑡𝑒𝑟𝑛 𝑠𝑜𝑐𝑖𝑒𝑡𝑦 𝑖𝑛𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑛𝑣𝑒𝑟𝑡𝑖𝑛𝑔 «𝑡ℎ𝑒 𝑓𝑢𝑡𝑢𝑟𝑒 𝑓𝑟𝑜𝑚 𝑎𝑛 𝑒𝑛𝑒𝑚𝑦 𝑖𝑛𝑡𝑜 𝑎𝑛 𝑜𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑢𝑛𝑖𝑡𝑦», 𝑤ℎ𝑒𝑟𝑒 𝑟𝑖𝑠𝑘 𝑖𝑠 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑖𝑓𝑖𝑒𝑑, 𝑚𝑒𝑎𝑠𝑢𝑟𝑒𝑑, 𝑎𝑛𝑑 𝑚𝑎𝑛𝑎𝑔𝑒𝑑 𝑡𝑜 𝑚𝑖𝑡𝑖𝑔𝑎𝑡𝑒 𝑡ℎ𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑙𝑠 𝑜𝑓 𝑡ℎ𝑒 𝑢𝑛𝑒𝑥𝑝𝑒𝑐𝑡𝑒𝑑, 𝑎𝑛𝑑 𝑤ℎ𝑒𝑟𝑒 𝑟𝑖𝑠𝑘-𝑡𝑎𝑘𝑖𝑛𝑔, 𝑡𝑟𝑎𝑛𝑠𝑓𝑒𝑟 𝑎𝑛𝑑 -𝑝𝑜𝑜𝑙𝑖𝑛𝑔 ℎ𝑎𝑣𝑒 𝑏𝑒𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑒 𝑠𝑜𝑢𝑟𝑐𝑒𝑠 𝑜𝑓 𝑙𝑒𝑔𝑖𝑡𝑖𝑚𝑎𝑡𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑖𝑡. 𝐶𝑜𝑚𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖𝑛𝑔 𝑜𝑛 𝐵𝑒𝑟𝑛𝑠𝑡𝑒𝑖𝑛’𝑠 𝑤𝑜𝑟𝑘 𝑤ℎ𝑖𝑙𝑒 𝑚𝑜𝑣𝑖𝑛𝑔 𝑓𝑟𝑜𝑚 𝑡ℎ𝑒 𝑊𝑒𝑠𝑡𝑒𝑟𝑛 ‘𝑟𝑖𝑠𝑘’ 𝑡𝑜 𝑡ℎ𝑒 𝐴𝑟𝑎𝑏𝑖𝑐 ﻕﺯﺭ 𝑟𝑖𝑧𝑞, ‘(𝐺𝑜𝑑’𝑠) 𝑠𝑢𝑠𝑡𝑒𝑛𝑎𝑛𝑐𝑒’, 𝑡ℎ𝑖𝑠 𝑎𝑟𝑡𝑖𝑐𝑙𝑒 𝑙𝑜𝑜𝑘𝑠 𝑎𝑡 ℎ𝑢𝑚𝑎𝑛 ℎ𝑎𝑧𝑎𝑟𝑑, ﺭﻫﺯ 𝑧𝑎ℎ𝑟, 𝑡ℎ𝑒 ‘𝑑𝑖𝑐𝑒’ 𝑜𝑓 𝑓𝑢𝑡𝑢𝑟𝑒 𝑐ℎ𝑎𝑛𝑐𝑒𝑠, 𝑡ℎ𝑟𝑜𝑢𝑔ℎ 𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑎𝑟𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒 𝑎𝑛𝑑 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟-𝑐𝑢𝑙𝑡𝑢𝑟𝑎𝑙 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑝𝑒𝑐𝑡𝑖𝑣𝑒. 𝑀𝑜𝑟𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑐𝑖𝑠𝑒𝑙𝑦, 𝑖𝑡 𝑎𝑖𝑚𝑠 𝑡𝑜 𝑠ℎ𝑜𝑤 ℎ𝑜𝑤 𝑠𝑝𝑒𝑐𝑖𝑓𝑖𝑐 𝑎𝑛𝑡ℎ𝑟𝑜𝑝𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑐𝑎𝑙 𝑎𝑠𝑠𝑢𝑚𝑝𝑡𝑖𝑜𝑛𝑠 𝑟𝑒𝑠𝑢𝑙𝑡 𝑖𝑛 𝑎𝑛 𝑎𝑙𝑡𝑒𝑟𝑛𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒 𝑡ℎ𝑒𝑜𝑟𝑦 𝑎𝑛𝑑 𝑝𝑟𝑎𝑐𝑡𝑖𝑐𝑒 𝑜𝑓 𝑟𝑖𝑠𝑘 𝑚𝑎𝑛𝑎𝑔𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡 𝑖𝑛 𝑎 𝑚𝑎𝑟𝑘𝑒𝑡 𝑤ℎ𝑜𝑠𝑒 𝑝𝑒𝑐𝑢𝑙𝑖𝑎𝑟𝑖𝑡𝑦 𝑖𝑠 𝑡𝑜 𝑜𝑝𝑒𝑟𝑎𝑡𝑒 𝑛𝑜𝑡 ‘𝑎𝑔𝑎𝑖𝑛𝑠𝑡’ 𝑏𝑢𝑡 ‘𝑖𝑛 𝑡ℎ𝑒 𝑁𝑎𝑚𝑒 𝑜𝑓 𝐺𝑜𝑑’: 𝑛𝑎𝑚𝑒𝑙𝑦, 𝑡ℎ𝑒 𝑚𝑎𝑟𝑘𝑒𝑡 𝑜𝑓 𝐼𝑠𝑙𝑎𝑚𝑖𝑐 𝑓𝑖𝑛𝑎𝑛𝑐𝑒. |
