La classificazione di Ross come strumento di valutazione infermieristica nel paziente pediatrico cardiopatico.

Autor: Chiara Gatti, Valentina Bardeggia, Cinzia Borgognoni, Francesco Bianco, Federico Guerra
Jazyk: English<br />Italian
Rok vydání: 2023
Předmět:
Zdroj: Journal of Biomedical Practitioners, Vol 7, Iss 2 (2023)
Druh dokumentu: article
ISSN: 2532-7925
DOI: 10.13135/2532-7925/9118
Popis: Introduzione L’Insufficienza cardiaca è una sindrome clinica che fa seguito a una disfunzione del miocardio con inadeguata risposta alle esigenze metaboliche dell’organismo. Essa appare più critica e complessa nei bambini rispetto agli adulti, per cui risulta fondamentale trattare precocemente questa condizione. Uno strumento per il riconoscimento precoce di disfunzione miocardica è la Classificazione di Ross, che assegna un punteggio al paziente sulla base di segni e sintomi presentati. Obiettivi L’obiettivo principale dello studio è stato quello di valutare se i dati (segni, sintomi e comportamenti del bambino) rilevati in maniera non invasiva dall’infermiere fossero predittivi di rischio di scompenso cardiaco secondo la Classificazione di Ross in una coorte di pazienti pediatrici dopo intervento cardiochirurgico per correzione di difetto interatriale (DIA) o interventricolare (DIV). L’obiettivo secondario è stato quello di correlare l’andamento dei punteggi ottenuti dal computo della classificazione con variabili quali tempo di degenza (in giornate) e numero di ri-ospedalizzazioni. Metodi Studio osservazionale retrospettivo condotto su un campione di cartelle cliniche integrate di pazienti tra 0 e 18 anni ricoverati presso la Cardiologia e Cardiochirurgia Pediatrica Congenita – Unità Terapia Intensiva Pediatrica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche nell’anno 2021. È stato assegnato un punteggio in base alla Classificazione di Ross ad ogni paziente. È stata eseguita un’analisi statistica utilizzando i software Wizard e STATA. Risultati La maggior parte dei pazienti apparteneva alla seconda classe di Ross (51%), mentre nessuno presentava parametri inclusi nella quarta classe. Dall’analisi dei dati raccolti dall’infermiere è emerso che i pazienti inseriti nelle classi seconda e terza di Ross hanno avuto un tempo di degenza più lungo rispetto a coloro che rientravano nella prima classe oltre che maggior rischio relativo di degenza totale ospedaliera. Le riospedalizzazioni hanno coinvolto il 5% del campione, ovvero 3 su un totale di 57. Conclusioni La figura dell’infermiere risulta fondamentale nella rilevazione dei parametri per la computa della classificazione di Ross nello scompenso cardiaco in pediatria. Fondamentale, oltre ai dati clinico-strumentali, è l’osservazione durante l’alimentazione e la gravità del distress respiratorio ad essa correlato. La creazione di un gruppo multidisciplinare che affronti ogni aspetto correlato allo scompenso cardiaco permette un confronto efficace tra i diversi professionisti della salute e un livello di assistenza eccellente.
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