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Questo articolo si propone di analizzare La noia (1960) di Alberto Moravia, Un amore (1963) di Dino Buzzati e La bambolona (1967) di Alba de Céspedes, come tre opere che, ponendo al centro della narrazione l’ossessione erotica di un personaggio borghese, riescono a rendere conto della crisi della mascolinità (Gunsberg) che si sviluppa durante gli anni Sessanta e che trova nella figura dell’inetto (sessuale) la sua più vivida espressione. In primo luogo ci concentreremo sulle le modalità di rappresentazione del desiderio dei tre protagonisti, per poi focalizzarci sulla centralità del tema del possesso e sulle sue forme – borghesi – di espressione (denaro e matrimonio). Infine, studieremo l’evoluzione dei tre personaggi femminili (Cecilia, Laide e Ivana), da cui i protagonisti sono attratti, che da oggetti di desiderio si smarcano dal male gaze e si affermano come soggetti di desiderio. |