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Le nuove geografie urbane sono caratterizzate da una elevata varietà di attività e funzioni che interagiscono tra loro con differente complessità, creando organizzazioni spaziali policentriche, gerarchiche e asimmetriche. Le nuove geografie urbane, fatte di relazioni obbligano un ripensamento radicale del mappare, più rivolto all’esplorazione di nuove realtà immateriali e svincolato dalla necessità della correttezza cartografica; un atto volontario fatto di scelte, omissioni, aggiunte. Cercando e sperimentando nuove modalità rappresentative della complessità metropolitana, in particolare della forza attrattrice delle città si è giunti a una modellizzazione di superfici geometriche tridimensionali capaci di descrive il fenomeno con maggiore enfasi e capacità comunicativa. L’analisi è svolta adottando un punto di vista dall’alto: bird’s eye, il quale, se pure tende a generalizzare semplificando la complessità di un sistema territoriale, consente di osservarne e comprenderne globalmente le caratteristiche. La modellizzazione geometrica del fenomeno attrattivo è il risultato di una complessa procedura algoritmica grafico-analitica basata su una ibridazione tra la teoria dei grafi e sofisticate metodologie di spatial analysis. Il risultato ottenuto è una superfice geometrica tridimensionale di estensione pari all’area di analisi, la cui morfologia di ispirazione einsteiniana si deforma in funzione della forza di gravità esercitata dalla metropoli. I casi studio sono due Regioni con al loro interno le principali aree metropolitane italiane: Roma e Milano. |
