Our experience in the surgical management of craniofacial fibrous dysplasia: what has changed in the last 10 years?
Autor: | V. Valentini, A. Cassoni, V. Terenzi, M. Della Monaca, M.T. Fadda, O. Rajabtork Zadeh, I. Raponi, A. Anelli, G. Iannetti |
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Jazyk: | angličtina |
Rok vydání: | 2017 |
Předmět: | |
Zdroj: | Acta Otorhinolaryngologica Italica, Vol 37, Iss 5, Pp 436-443 (2017) |
Druh dokumentu: | article |
ISSN: | 0392-100X 1827-675X |
DOI: | 10.14639/0392-100X-1081 |
Popis: | Nonostante la chirurgia rimanga lopzione di scelta nel trattamento della displasia cranio-facciale (CFD) una volta che losservazione clinica sia stata esclusa, resta controverso il tipo di intervento (rimodellamento contro resezione radicale). Lo scopo di questo lavoro è di rivedere criticamente la nostra esperienza fino al 2013 confrontando la gestione CFD tra il 1980 e il 2002 e tra il 2003 e il 2013 e di proporre il nostro algoritmo chirurgico. Dal gennaio 2003 al dicembre 2013, 41 nuovi pazienti (18 maschi e 23 femmine) con diagnosi di CFD sono stati considerati. I dati sono stati confrontati con quelli di 95 pazienti che sono stati osservati e / o trattati tra il 1980 e il 2002. Considerando lultimo periodo abbiamo notato che losservazione clinica (26/41 pzt) è stato il metodo più utilizzato; una resezione radicale è stata eseguita in molti casi (8/15 pzt), ma in proporzione il numero di pazienti sottoposti a rimodellamento è aumentato (6% vs 15%), mentre è stato osservato una diminuzione del numero di pzt sottoposti escissione (63% vs 19%). Su queste basi, riteniamo che la resezione radicale rimanga lunica tecnica per ottenere la risoluzione della displasia fibrosa. Losservazione clinica è indicata in caso di lesioni stabili. Le moderne tecniche ricostruttive consentono di ottenere adeguati risultati estetici e funzionali in caso di resezione radicale; tuttavia, nella maggior parte dei casi si rendono necessarie ulteriori procedure ed i tempi di recupero sono superiori, cosicchè la maggior parte dei pazienti preferiscono eseguire il rimodellamento. Nonostante tutto, in caso di lesioni aggressive la resezione radicale è mandatoria, tranne che in pazienti pediatrici in cui tale intervento comporterebbe estesi difetti residui: in tali casi può essere accettabile effettuare un rimodellamento riservando trattamenti più demolitivi in caso di recidiva o dopo la maturità scheletrica. |
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