Density and habitat use by the European wild rabbit (Oryctolagus cuniculus) in an agricultural area of northern Italy

Autor: Sara Serrano Pérez, Dalibor Jacksic, Alberto Meriggi, Anna Vidus Rosin
Jazyk: angličtina
Rok vydání: 2009
Předmět:
Zdroj: Hystrix, the Italian Journal of Mammalogy, Vol 19, Iss 2 (2009)
Druh dokumentu: article
ISSN: 0394-1914
1825-5272
DOI: 10.4404/hystrix-19.2-4424
Popis: Abstract Habitat selection by the European wild rabbit (Oryctolagus cuniculus) in agro-ecosystems is still poorly understood. From December 2005 to March 2008, we assessed pre- and post-breeding wild rabbit densities and habitat use at different range levels in an agro-ecosystem area of northern Italy. Rabbit presence/absence, based on faecal pellets, was assessed in July and August 2007 for 150 1-m radius plots. The range of the species was defined by Kernel Analyese (99% and 50% of the total positive plots) and Jacobs'index of selection was calculated for each habitat type. Moreover, we calculated the w index of selection and Manly's α indexof preference to compare habitat use to availability within the range. Ten macro-habitat variables and 11 micro-habitat ones were measured and tested for difference between plots with and without rabbits. Discriminant Function Analysis was applied to test for variables that differed between the two types of plots. Wild rabbit density averaged 113.4 individuals per km2 (SD=19.88). Rabbits selected woods and field edges, which provide food in the proximity of refuges, avoiding open areas. The dense tree cover of woods would reduce rabbit detectability by raptors while the undergrowth provides shelter against terrestrial predator, reducing the risk of predation. On the basis of our results, management actions for rabbit conservation should aim to improve the ecotones between woods and arable lands and to preserve scrub and woodland. Riassunto Densità e uso dell'habitat da parte de lconiglio selvatico (Oryctolagus cuniculus) in un'area agricola dell'Italia settentrionale L'individuazione delle caratteristiche dell'habitat che determinano la qualità ambientale per il coniglio selvatico è importante per la conoscenza dell'ecologia della specie e per la gestioen delle popolazioni. L'abbondanza e la distribuzione di un'importante specie preda come il coniglio selvatico sono dipendenti dalla disponibilità di cibo e di rifugi. È noto che le zone con cespugliati frammisti a pascoli sono particolarmente selezionate dal coniglio selvatico, ma ad oggi la selezione dell'habitat da parte della specie nelle aree agricole intensamente coltivate è ancora poco conosciuta. In questo studio abbiamo stimato la densità del coniglio selvatico in un'area agricola dell'Italia settentrionale e analizzato l'uso dell'habitat a livello di macro e micro-habitat, indivuiduando i principali fattori ambientali che influenzano la distribuzione della specie. Abbiamo stimato le densità pre e post-riproduttive da dicembre 2005 a marzo 2008, in un'area di 9.9 km2 situata nell'alta pianura lombarda, in provincia di Milano. La distribuzione del coniglio selvatico è stata stimata nei mesi di luglio e agosto del 2007 dalla presenza/assenza delle feci in 150 cerchi campione di 1 m di raggio. L'areale occupato dalla specie è stato definito mediante Kernel Analysis al 99% e al 50% sui cerchi positivi ed è stato calcolato l'indice di Jacobs di selezione per ogni tipo di vegetazione, confrontando l'uso nell'areale con la disponibilità dell'area di studio; inoltre, sono stati calcolati l'indice w di selezione e l'indice α di preferenza di Manly, confrontando l'uso all'interno dell'areale con la disponibilità dello stesso. Sono state misurate 10 variabili del macro-habitat e 11 del micro-habitat e ne sono state verificate le differenze tra cerchi di presenza e di assenza della specie. Successivamente, è stata utilizzate l'Analisi di Funzione Discriminante per evidenziare le variabili con maggiore potere discriminante tra casi di presenza e di assenza. I risultati hanno mostrato come il coniglio selvatico selezioni i boschi e i margini dei campi che forniscono cibo e rifugio dai predatori, mentre evita i campi arati, i prati e gli incolti lontani dai boschi. La densa vegetazione arborea dei boschi può ridurre la contattabilità dei conigli da parte dei rapaci e il sottobosco protegge dai predatori terrestri. I risultati suggeriscono che la gestione dell'habitat a favore del coniglio selvatico debba essere improntata alla conservazione della vegetazione naturale arborea e cespugliare e dei bordi dei campi coltivati.
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