Maria Drudi Gambillo, fra militanza e storiografia, tra Futurismo e Informale/Maria Drudi Gambillo, between militancy and historiography, between Futurism and Informalism

Autor: Luca Pietro Nicoletti
Jazyk: English<br />Italian
Rok vydání: 2022
Předmět:
Zdroj: Il Capitale Culturale: Studies on the Value of Cultural Heritage, Vol 0, Iss 0, Pp 867-876 (2022)
Druh dokumentu: article
ISSN: 2039-2362
DOI: 10.13138/2039-2362/3082
Popis: Maria Drudi Gambillo (Venezia 1927-Roma 1972), allieva di Lionello Venturi, fu una storica dell’arte contemporanea e critica militante, fra le prime a impegnarsi in un lavoro di riordino delle fonti storico artistiche delle avanguardie storiche in Italia, ma rimasta un po’ in ombra a causa della dipartita prematura e, soprattutto, del selezionato numero di scritti che caratterizzano il suo contributo scientifico, in gran parte dedicato alla costruzione di grande repertori catalografici. Il suo impegno, in particolare, si distinse nella cura degli Archivi del Futurismo fra 1958 e 1960, vero e proprio punto di riferimento per gli studi. Ma lo studio dell’arte contemporanea in prospettiva storiografica non le impedì allo stesso tempo di coltivare un impegno militante verso le ricerche in corso fra anni Cinquanta e Sessanta, individuando una linea di continuità fra la prima e la seconda metà del Novecento che vedeva nel Futurismo la radice di molte ricerche del presente. Maria Drudi Gambillo (Venice 1927-Rome 1972), a pupil of Lionello Venturi, was a contemporary art historian and militant critic, among the first to undertake a work of reorganizing the historical artistic sources of the historical avant-gardes in Italy, but remained a somewhat in the shade due to his untimely death and, above all, largely dedicated to the construction of large catalogs. His commitment, in particular, stands out in the care of the Archives of Futurism between 1958 and 1960, a real point of reference for studies. But the study of contemporary art from a historiographical perspective did not prevent her at the same time from cultivating a militant commitment to the research underway between the fifties and sixties, identifying a line of continuity between the first and second half of the twentieth century that she saw in Futurism the root of much research in the present.
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