'Vivere in tempo di guerra'. La testimonianza di un brigatista austriaco in esilio

Autor: Gerhard Hoffmann (1917): iscritto alla Gioventù Comunista di Vienna, sua città natale, partecipò in prima persona ai difficili anni del governo Dollfuss, durante i quali le strade della capitale austriaca furono teatro di scontri tra i sostenitori della Sinistra e i seguaci dell’austrofascismo e del movimento nazista. Nel 1938, poco prima dell’ Anschluβ, fugge a Praga e da lì, nell’estate dello stesso anno, si sposta in Spagna, dove si arruola nelle Brigate Internazionali. Partecipa agli ultimi combattimenti della battaglia dell’Ebro e della difesa di Barcellona, per poi rifugiarsi in Francia nel gennaio del 1939. Conosce in prima persona le dure condizioni di vita degli esiliati nei campi di Saint Cyprien, Gurs, Argèles-sur-mer e altri ancora. Costantemente circondato da amici spagnoli, prende parte alla Resistenza e lotta con loro per la liberazione della Francia. Segue gli alleati in Belgio e quindi in Germania (visitando le prima città tedesche occupate dopo i pesanti bombardamenti), per tornare nuovamente a Vienna verso la fine del 1945. Dopo aver assistito alle celebrazioni per la firma del Trattato di Stato e alla proclamazione della Seconda Repubblica Austriaca, si stabilisce definitivamente nella capitale, dove lavora e vive con la famiglia. In seguito partecipa a progetti di volontariato internazionale, soprattutto in Centroamerica (Nicaragua); attualmente, all’età di novantaquattro anni vive in un piccolo e tranquillo paese nei dintorni di Vienna.
Jazyk: English<br />Spanish; Castilian<br />French<br />Italian
Rok vydání: 2011
Předmět:
Zdroj: Diacronie. Studi di Storia Contemporanea, Vol 3, Iss 3, Pp 1-11 (2011)
Druh dokumentu: article
ISSN: 2038-0925
Popis: L’articolo narra l’esperienza vissuta da un brigatista austriaco unitosi ai rifugiati spagnoli in quei drammatici momenti antecedenti lo sbarco alleato, nell’estate del 1944. Nel luglio dello stesso anno, dopo l’attentato ad Adolf Hitler, tutti avevano sperato, invano, in una rapida conclusione della guerra. In agosto la Wehrmacht aveva già lasciato spazio alle truppe d’invasione alleate, mentre l’amministrazione della vita civile rimaneva ancora in mano agli occupanti tedeschi. Nel frattempo i ‘Maquis’ iniziavano ad uscire dai loro nascondigli. L’autore, che a quei tempi viveva con una famiglia di rifugiati spagnoli, ricorda in questo testo gli ultimi giorni delle SS e i primi della Liberazione, un evento che diede purtroppo il via a una serie di effetti secondari: da chi cercava di approfittarsi della situazione di confusione assumendo il controllo dei ruoli di potere, a chi perpetuava atti di vendetta e abusi, talora anche nei confronti di innocenti. L’autore ricorda come gli spagnoli della regione si riunirono per intraprendere il ritorno verso una patria, la Spagna repubblicana, che in quel momento sentivano ancora viva, e che credevano possibile recuperare. Gerhard Hoffmann, costantemente combattuto tra le sue due patrie, si vide obbligato a separarsi dagli spagnoli in attesa della liberazione dell’Austria, la sua terra.
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