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Il saggio, partendo dal rapporto tra fenomenologia ed ermeneutica in due momenti temporalmente diversi dell’opera di Ricœur, avanza l’ipotesi di un passaggio dal sacro come mistero, realtà indisponibile che ci interpella, in termini più vicini alla fenomenologia della religione del Novecento, al sacro come riferimento degli atteggiamenti religiosi umani da minimizzare nella sua consistenza ontologica, anche per aprirsi alla pluralità delle ermeneutiche legate ai diversi orizzonti del credere. In una prima parte, il saggio affronta l’interpretazione di Ricœur in Lectures 3 del momento rappresentativo delle filosofie della religione di Kant e Hegel. Emerge qui un orientamento che enfatizza la struttura referenziale dell’ecclesiologia kantiana e la circolarità di rappresentazione e concetto in Hegel, e guadagna la preminenza del momento simbolico nella sua capacità di rendere visibile l’invisibile. Nella seconda parte, soprattutto attraverso il saggio Phénoménologie de la religion, anch’esso contenuto in Lectures 3, mostriamo come di fronte al problema del pluralismo religioso Ricœur persegua un’idea di ermeneutica che minimizza i presupposti ontologici delle narrazioni di base e cerca di ottenere una comprensione universale del fenomeno religioso per approssimazione a partire dall’ermeneutica della propria tradizione religiosa. |