Contribution to the knowledge of Apodemus genus in the Gran Paradiso National Park
Autor: | Paolo Debernardi, Elena Patriarca, Brigitte Reutter |
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Jazyk: | angličtina |
Rok vydání: | 2003 |
Předmět: | |
Zdroj: | Hystrix, the Italian Journal of Mammalogy, Vol 14, Iss 1-2 (2003) |
Druh dokumentu: | article |
ISSN: | 0394-1914 1825-5272 |
DOI: | 10.4404/hystrix-14.1-2-4316 |
Popis: | Abstract Between 1992 and 2001, small mammals were trapped in the Gran Paradiso National Park (NW Italy), using Capture-Mark-Recapture techniques. According to a sample of data collected in August, the following percentages were found for the genus Apodemus: 25.9% of the individuals caught in alder shrubwoods, 20.9% in hardwoods, 12.1% in open habitat-types and 3.1% in coniferous woods. Further trapping, carried out in winter in the villages inside the Park, demonstrated that Apodemus occurrence inside the buildings was quite common. Fiftytwo specimens were sacrificed and identified by protein electrophoresis and/or molecular analyses as A. alpicola (N= 14), A. flavicollis (N= 21) and A. sylvaticus (N= 17). External morphology and biometric parameters were analysed on the above specimens, as were cranial features, and the effectiveness of the determination technique proposed by Reutter et al. on the study area material was verified. This technique enabled us to determine other specimens (mainly from discarded bottles) using skull analysis. A. flavicollis (recorded from the lowest altitude of the area, 750 m, up to 2123 m a.s.l.) dominated in hardwoods. A. alpicola (recorded from 1580 m to 2423 m) is more abundant above 1750 m, in alder shrubwoods and in open habitat-types, characterized by patches of rocky elements, low ligneous and herbaceus vegetation. All the individuals caught inside buildings were A. sylvaticus, but this species (recorded from 750 m to 1960 m) was scarcely observed in natural habitats. Strix aluco and Aegolius funereus prey remains, collected in the area during the breeding period of both owls, were examined. Apodemus accounted for 13.7% of prey and 9.4% of biomass eaten by Strix aluco and for 7.2% of prey and 7.3% of biomass consumed by Aegolius funereus. Riassunto Contributo alla conoscenza del genere Apodemus nel Parco Nazionale Gran Paradiso Fra il 1992 e il 2001, sono stati effettuati nel Parco Nazionale Gran Paradiso trappolaggi microteriologici, secondo tecniche di Cattura-Marcatura-Ricattura. Sulla base di un campione di dati raccolti in agosto, al genere Apodemus vanno ascritti 25,9% degli esemplari catturati negli alneti (Alnus viridis), 20,9% nei boschi di latifoglie, 12,1% negli ambienti aperti e 3,1% nei boschi di conifere. Da ulteriori trappolaggi, condotti in autunno e inverno nei villaggi del Parco, risulta comune la presenza di Apodemus negli edifici. Cinquantadue esemplari sono stati sacrificati e attribuiti con analisi elettroforetica e/o biomolecolare ad A. alpicola (N=14), A. flavicollis (N=21) e A. sylvaticus (N=17). Gli stessi esemplari sono stati analizzati dal punto di vista morfologico-biometrico esterno e craniologico, accertando la validità per l'area di studio del metodo di determinazione proposto da Reutter et al. Ciò ha consentito di determinare ulteriori esemplari dell'area, prevalentemente rinvenuti all'interno di bottiglie abbandonate nell'ambiente. A. flavicollis (rilevata dalla quota minore dell'area, m 750, fino a 2123 m) denota massimi di presenza nei boschi di latifoglie. A. alpicola (rilevata fra 1580 e 2423 m) è più abbondante sopra i 1750 m, in alneti e ambienti aperti caratterizzati da un mosaico di elementi rocciosi, vegetazione erbacea e legnoso-bassa. Tutti gli esemplari catturati all'interno di edifici sono risultati riferibili ad A. sylvaticus, ma la specie (complessivamente rilevata fra 750 e 1960 m) è stata rinvenuta negli ambienti naturali assai raramente. L'analisi di resti alimentari di Strix aluco e Aegolius funereus raccolti nell'area durante il periodo riproduttivo dei due Strigidi evidenzia un contributo di Apodemus pari al 13,7% delle prede e al 9,4% della biomassa ingerita nel caso di Strix aluco, del 7,2% delle prede e del 7,3% della biomassa nel caso di Aegolius funereus. |
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