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Questo studio si occupa di inserire la graphic novelist italiana Zuzu in quella corrente internazionale di fumettisti (Spiegelman, Sacco e Satrapi) che per mezzo dei loro graphic novel di genere autobiografico presentano esperienze personali intrise di valore politico, seguendo il concetto de ‘il personale è politico’ coniato dalla femminista Carol Hanisch. Giulia Spagnulo, in arte Zuzu, ci mostra l'immagine del corpo distopico nel primo graphic novel pubblicato, Cheese (2019). Qui, la protagonista Zuzu, affetta da bulimia, porta a compimento il percorso di guarigione dal disturbo alimentare grazie soprattutto al legame di solidarietà instaurato con i suoi amici. Nella seconda opera pubblicata, Giorni Felici (2021), l’autrice rappresenta invece l’immagine del corpo utopico. Attraverso il continuo richiamo al testo teatrale di Samuel Beckett Happy Days, l'autrice racconta la storia di Claudia e del suo tentativo di appropriazione del corpo utopico, mostruoso e capace di commettere violenza, che supera la dipendenza affettiva, guadagna amor proprio e raggiunge l’accettazione di sé. Entrambe le protagoniste riescono nel loro obiettivo di realizzare una ‘azione utopica’, ovvero il tentativo di apportare un cambiamento positivo nella loro vita in relazione a un malessere generato da una problematica interiore e personale, aspetto che segna la differenza più importante con le opere di Spiegelman, Sacco e Satrapi. |