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L’articolo è dedicato all’analisi dell’Ora del toro di Ivan Efremov, romanzo conclusivo della serie di opere fantascientifiche dedicate dall’autore a un lontano futuro comunista della Terra. Nella raffigurazione del viaggio degli astronavigatori terrestri sul pianeta Tormans l’autore coniuga utopia e antiutopia: a una utopica Terra autenticamente comunista si contrappone la terribile società antiutopica di Tormans, dove prosperano la paura, la violenza e la repressione e dove la macchina totalitaria dello stato ha azzerato il valore della vita umana. Nella descrizione di Tormans emergono aperti richiami ai realia del XX secolo con critiche manifeste agli Stati Uniti, alla Cina e alla Germania nazista ma anche, e forse soprattutto, all’Unione Sovietica. L’ora del toro si configura quindi come un estremo atto artistico di resistenza al regime e come un’espressione di speranza in un rinnovamento del sistema. |