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L’integrazione dei requisiti sostenibilità nella normativa di derivazione MiFID II, segnatamente nell’ambito delle regole organizzative e di condotta delle imprese che prestano i servizi di consulenza e di gestione di portafogli, genera una serie di interrogativi e problemi interpretativi e applicativi da cui può scaturire un conflitto tra due ugualmente validi obiettivi regolatori: quello della tutela del cliente, proprio della normativa ex MiFID II, e quello della sostenibilità a cui è finalizzato l’intervento integrativo della Commissione Europea. Il presente contributo ha lo scopo di esaminare se i rinnovati Orientamenti dell’ESMA su alcuni aspetti dei requisiti di adeguatezza della MiFID II del 3 aprile 2023 siano in grado di chiarire ed interpretare alcuni profili ‘azzardati’ della nuova disciplina onde bilanciare adeguatamente i suddetti obiettivi regolatori, impedendo che la sostenibilità diventi uno strumento nelle mani degli intermediari suscettibile di utilizzo a danno gli investitori in strumenti finanziari. / 𝑇ℎ𝑒 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑔𝑟𝑎𝑡𝑖𝑜𝑛 𝑜𝑓 𝑠𝑢𝑠𝑡𝑎𝑖𝑛𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑦 𝑟𝑒𝑞𝑢𝑖𝑟𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡𝑠 𝑖𝑛 𝑀𝑖𝐹𝐼𝐷 𝐼𝐼 𝑝𝑎𝑐𝑘𝑎𝑔𝑒-𝑏𝑎𝑠𝑒𝑑 𝑜𝑟𝑔𝑎𝑛𝑖𝑠𝑎𝑡𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙 𝑎𝑛𝑑 𝑐𝑜𝑛𝑑𝑢𝑐𝑡-𝑜𝑓-𝑏𝑢𝑠𝑖𝑛𝑒𝑠𝑠 𝑟𝑒𝑔𝑢𝑙𝑎𝑡𝑖𝑜𝑛 𝑓𝑜𝑟 𝑎𝑑𝑣𝑖𝑠𝑒𝑟𝑠 𝑎𝑛𝑑 𝑝𝑜𝑟𝑡𝑓𝑜𝑙𝑖𝑜 𝑚𝑎𝑛𝑎𝑔𝑒𝑟𝑠 𝑙𝑒𝑎𝑑𝑠 𝑡𝑜 𝑚𝑎𝑛𝑦 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑖𝑜𝑛𝑠 𝑎𝑛𝑑 𝑝𝑟𝑜𝑏𝑙𝑒𝑚𝑠 𝑜𝑓 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑝𝑟𝑒𝑡𝑎𝑡𝑖𝑜𝑛 𝑎𝑛𝑑 𝑎𝑝𝑝𝑙𝑖𝑐𝑎𝑡𝑖𝑜𝑛. 𝑇ℎ𝑖𝑠 𝑠𝑖𝑡𝑢𝑎𝑡𝑖𝑜𝑛 𝑐𝑜𝑢𝑙𝑑 𝑔𝑒𝑛𝑒𝑟𝑎𝑡𝑒 𝑎 𝑝𝑜𝑡𝑒𝑛𝑡𝑖𝑎𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑙𝑖𝑐𝑡 𝑏𝑒𝑡𝑤𝑒𝑒𝑛 𝑡ℎ𝑒 𝑡𝑤𝑜 𝑤𝑜𝑟𝑡ℎ𝑤ℎ𝑖𝑙𝑒 𝑟𝑒𝑔𝑢𝑙𝑎𝑡𝑜𝑟𝑦 𝑜𝑏𝑗𝑒𝑐𝑡𝑖𝑣𝑒𝑠: 𝑖𝑛𝑣𝑒𝑠𝑡𝑜𝑟 𝑝𝑟𝑜𝑡𝑒𝑐𝑡𝑖𝑜𝑛, 𝑝𝑢𝑟𝑠𝑢𝑒𝑑 𝑏𝑦 𝑀𝑖𝐹𝐼𝐷 𝐼𝐼, 𝑎𝑛𝑑 𝑒𝑛𝑠𝑢𝑟𝑖𝑛𝑔 𝑠𝑢𝑠𝑡𝑎𝑖𝑛𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑦, 𝑝𝑢𝑟𝑠𝑢𝑒𝑑 𝑏𝑦 𝑡ℎ𝑒 𝐸𝑢𝑟𝑜𝑝𝑒𝑎𝑛 𝐶𝑜𝑚𝑚𝑖𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛 𝑟𝑒𝑔𝑢𝑙𝑎𝑡𝑜𝑟𝑦 𝑎𝑚𝑒𝑛𝑑𝑚𝑒𝑛𝑡𝑠. 𝑇ℎ𝑒 𝑝𝑢𝑟𝑝𝑜𝑠𝑒 𝑜𝑓 𝑒𝑠𝑠𝑎𝑦 𝑖𝑠 𝑡𝑜 𝑎𝑛𝑎𝑙𝑦𝑠𝑒 𝑤ℎ𝑒𝑡ℎ𝑒𝑟 𝑡ℎ𝑒 𝑟𝑒𝑛𝑒𝑤𝑒𝑑 𝐸𝑆𝑀𝐴 𝐺𝑢𝑖𝑑𝑒𝑙𝑖𝑛𝑒𝑠 𝑜𝑛 𝑐𝑒𝑟𝑡𝑎𝑖𝑛 𝑎𝑠𝑝𝑒𝑐𝑡𝑠 𝑜𝑓 𝑀𝑖𝐹𝐼𝐷 𝐼𝐼 𝑠𝑢𝑖𝑡𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑦 𝑟𝑒𝑞𝑢𝑖𝑟𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡𝑠 𝑜𝑓 3 𝐴𝑝𝑟𝑖𝑙 2023 𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑏𝑙𝑒 𝑡𝑜 𝑐𝑙𝑎𝑟𝑖𝑓𝑦 𝑎𝑛𝑑 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑝𝑟𝑒𝑡 𝑠𝑜𝑚𝑒 '𝑟𝑖𝑠𝑘𝑦' 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑖𝑙𝑒𝑠 𝑜𝑓 𝑡ℎ𝑒 𝑛𝑒𝑤 𝑓𝑟𝑎𝑚𝑒𝑤𝑜𝑟𝑘 𝑖𝑛 𝑜𝑟𝑑𝑒𝑟 𝑡𝑜 𝑎𝑑𝑒𝑞𝑢𝑎𝑡𝑒𝑙𝑦 𝑏𝑎𝑙𝑎𝑛𝑐𝑒 𝑡ℎ𝑒 𝑎𝑓𝑜𝑟𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖𝑜𝑛𝑒𝑑 𝑟𝑒𝑔𝑢𝑙𝑎𝑡𝑜𝑟𝑦 𝑜𝑏𝑗𝑒𝑐𝑡𝑖𝑣𝑒𝑠, 𝑏𝑦 𝑝𝑟𝑒𝑣𝑒𝑛𝑡𝑖𝑛𝑔 𝑠𝑢𝑠𝑡𝑎𝑖𝑛𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑦 𝑓𝑟𝑜𝑚 𝑏𝑒𝑐𝑜𝑚𝑖𝑛𝑔 𝑎 𝑡𝑜𝑜𝑙 𝑖𝑛 𝑡ℎ𝑒 ℎ𝑎𝑛𝑑𝑠 𝑜𝑓 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎𝑟𝑖𝑒𝑠 𝑡ℎ𝑎𝑡 𝑖𝑠 𝑙𝑖𝑘𝑒𝑙𝑦 𝑡𝑜 𝑏𝑒 𝑢𝑠𝑒𝑑 𝑡𝑜 𝑑𝑎𝑚𝑎𝑔𝑒 𝑖𝑛𝑣𝑒𝑠𝑡𝑜𝑟𝑠 𝑖𝑛 𝑓𝑖𝑛𝑎𝑛𝑐𝑖𝑎𝑙 𝑖𝑛𝑠𝑡𝑟𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑠. |