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Nella selezione degli autori dei dipinti della Galleria dell’Eneide di palazzo Buonaccorsi il committente ha certamente seguito il proprio gusto, convocando artisti, dai vari centri italiani, che hanno caratterizzato l’impresa con una certa uniformità stilistica. Tuttavia, anche in una simile scelta, basata essenzialmente sulle qualità e il prestigio dei singoli autori, ebbe probabilmente un’influenza anche la tradizione critica delle scuole pittoriche, con le loro specifiche caratteristiche, ben riconoscibili e codificate dalla storiografia. Alla luce di tali considerazioni, questo contributo, ricostruisce il percorso del concetto di scuola pittorica, dagli esordi all’inizio del Seicento fino al Settecento, nel contesto europeo, con particolare attenzione ai riflessi sul collezionismo, il mecenatismo e in generale sulla cultura degli amatori d’arte. Inoltre, in questa sede viene messo in rilievo la possibile influenza della “teoria dei modi” di Poussin, che Félibien ha divulgato e associato alle differente stilistiche delle varie scuole, sulle scelte operate dai collezionisti e committenti più informati e sensibili, come nel caso del marchese Buonaccorsi. |