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Questo articolo discute come le ‘graphic narrative’ di Marcelino Truong mettono in discussione il modo in cui la guerra del Vietnam è ricordata dai paesi occidentali e dalla Repubblica Socialista del Vietnam, in quanto entrambe le fazioni sono inclini a dimenticare le sofferenze subite dai sud-vietnamiti (Nguyen, 2016). Lo spazio ibrido della ‘graphic narrative’ è qui utilizzato per interrogare i meccanismi di selezione attraverso i quali la memoria costruisce narrazioni coerenti; conseguentemente, il lettore è reso consapevole della natura funzionale della memoria (Assmann, 2002). Al fine di dimostrare come queste ‘graphic narrative’ funzionino come dei meta-media, l’articolo discute tre case studies principali (poster, fotografie e disegni). Infine, il fatto che memorie personali e pubbliche siano visivamente intrecciate, condividendo lo stesso spazio, dimostra come il personale può diventare politico e la dimensione privata diventa così oggetto di responsabilità pubblica. This paper discusses how Marcelino Truong’s graphic narratives challenge the way the Vietnam War is remembered within Western countries and the Socialist Republic of Vietnam, as they are both prone to neglect Southern Vietnamese suffering (Nguyen, 2016). The hybrid space of the medium is used to question how memory selects elements to produce a coherent story; for instance, the reader is made aware of the functional nature of memory (Assmann, 2002). To prove that these graphic narratives function as meta-media, the paper discusses three main case studies (posters, photographs, and drawings), showing how the author appropriated public and private images to correct the reader’s understanding of that war. Finally, it argues that because personal and public memories are visually entangled, the personal becomes political and the private dimension shifts into a broader public accountability. |