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L'elaborato si propone di concentrare l’analisi sulla circolazione del materiale istruttorio acquisito nell’accertamento tributario, quale canale di recupero al procedimento penale potenzialmente elusivo del canone nemo tenetur se detegere; dall’altra persegue invece un esame delle facoltà defensionali che, alla luce del corso del diritto vivente europeo, paiono schiudersi a favore del contribuente-indagato in quella stessa sede amministrativa in cui viene irrogata la sanzione “criminal in nature”. Se ormai da tempo nel diritto positivo si assiste allo scadere del “doppio binario” penale-tributario in un più ambiguo accertamento caratterizzato da forti convergenze parallele, è forse tempo che, grazie all’apporto del diritto vivente, questo avvicinamento cominci ad interessare anche il piano delle garanzie. |