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Il saggio prende in esame la traduzione di William Morris e di Eiríkr Magnusson della saga di Kormákr. La traduzione si colloca nel cosiddetto periodo nordico di William Morris, in cui era impegnato in un'ampia attività di traduzione, insieme a Magnusson, delle saghe nordiche. La traduzione della Kormáks saga riveste un particolare interesse perché,a differenza degli altri lavori, resta inedito. Le motivazioni, suggerisce questo studio, sono da trovarsi nella forte implicazione personale di Morris nelle vicende narrate nelle quali rifletteva il proprio vissuto quotidiano e sentimentale di quegli anni. The essay examines William Morris and Eiríkr Magnusson's translation of the Kormáks saga. The translation is situated in the so-called Nordic period of William Morris, in which he was engaged in a wide activity of translation of the Nordic sagas together with Magnusson. The translation of the Kormáks saga is of particular interest because, unlike the other works, it remained unpublished. The reasons, this study suggests, are to be found in the strong personal involvement of Morris in the events narrated in which he reflected his own daily and sentimental life of those years. |