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La gestione monospecifica delle risorse alieutiche si è dimostrata insoddisfacente, poiché tutte le specie hanno rapporti stretti con le altre componenti della comunità e le variazioni di abbondanza di una specie si ripercuotono su tutta la rete trofica facendo variare i parametri delle popolazioni. E' stata perciò sottolineata a livello internazionale la necessità primaria di un approccio ecosistemico che si realizza anche con la determinazione del ruolo trofico delle principali specie bersaglio, oggetto della pesca (Badalamenti et al. 2002). Nell'ambito del “Progetto: Struttura trofica di popolazioni demersali” finanziato dal MIPAF (Direzione Generale Pesca Marittima), sono in corso di studio le abitudini alimentari di 8 specie demersali, campionate in Alto e Medio Adriatico. Su un totale di 477 esemplari di Lophius budegassa (Osteichthyes, Lophiiformes) di taglia compresa fra 7 e 52 cm con moda inferiore a 30 cm, sono state condotte indagini qualitative e quantitative dei contenuti stomacali considerando la taglia, il sesso, la stagione, la profondità e la comunità bentonica. I risultati preliminari evidenziano che si tratta di un predatore vorace soprattutto nel periodo primaverile (100% di stomaci pieni) rispetto a quello estivo (50%) e a quello invernale (22%). L'alimento preferito è costituito da Teleostea che raggiungono il 76% dei 561 esemplari predati e l'87% del loro peso. Prede secondarie sono Crustacea (14 % del numero totale e 2,3% del peso delle prede) e Mollusca (4,5% del numero e 9% del peso delle prede). Fra i Teleostea, le specie dominanti sono nell'ordine: Merluccius merluccius (18% di tutte le prede), Antonogadus megalokynodon, Callionymus maculatus, Gadiculus argenteus, Cepola macrophthalma, Micromesistius poutassou, Mullus barbatus, Trisopterus minutus capelanus. In relazione alla taglia, si delinea un aumento della componente ittica nelle dimensioni maggiori, mentre relativamente al sesso ed alla profondità, non si evidenziano particolari incidenze. I dati sono in accordo con la letteratura relativa all'Atlantico (Irlanda-Crozier, 1985; Spagna atlantica-Azevedo, 1996; nord Europa-Thangstad, 2002) e con la scarsa letteratura del Mediterraneo che riguarda principalmente distribuzione, accrescimento, riproduzione e pesca (Tortonese, 1975; Ungaro et al., 2002; Rodriguez et al., 2005). |