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All’inizio del processo di integrazione europea l’Unione Sovietica espresse un’ostilità profonda, fondamentalmente guidata da motivi ideologici e relativi allo scontro bipolare e alla guerra fredda. L’opposizione non sorprende perché l’Unione Sovietica si era sempre dimostrata ostile a qualsiasi forma di cooperazione e unità europea, a iniziare dal settembre 1914, quando Lev Trotskij pubblicò il suo La guerra e l’internazionale. L’unità europea andava contrastata perché avrebbe rafforzato il capitalismo occidentale e sostenuto le relazioni transatlantiche. Con il tempo però l’opposizione, dapprima netta, ha smussato i suoi angoli sino ad arrivare a un esplicito parere positivo durante l’era Gorbačëv, in cui la cooperazione dell’Europa occidentale divenne quasi un modello da seguire. Con l’implosione dell’Unione Sovietica, però, nonostante le alte aspettative iniziali, le relazioni tra Russia e Unione Europea si sono fatte incerte. |