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Nella formazione dell’assistente sociale appare sempre più importante fornire la capacità di comprendere i bisogni della persona, dei gruppi, della comunità. Il nuovo Codice Deontologico sottolinea l’importanza del ruolo politico e sociale della professione con l’obiettivo di costruire contesti sociopolitici e istituzionali sempre più in linea con i bisogni delle persone e delle comunità da un lato e in grado di costruire nuovi legami sociali dall’altro. La sfida del servizio sociale è rappresentata dal lavoro con le persone, nel loro contesto di vita, nel rapporto con la comunità, attraverso un approccio sistemico, che sia in grado di restituire loro la consapevolezza di sentirsi parte di quella comunità, accompagnandole a riallacciare legami significativi. Come sottolinea Quaresima nel suo capitolo citando Seppilli la salute è «una condizione di armonico equilibrio, fisico e psichico, dell’individuo dinamicamente integrato nel suo ambiente naturale e sociale» (Seppilli, 1966). Non si intende quindi semplicemente un benessere circoscrivibile al piano fisco, come assenza di malattia o infermità, ma il termine salute assume un’accezione più vasta, includendo oltre a quella fisica anche l’area psicologica e sociale. L’approccio ecologico dello sviluppo umano (Bronfenbrenner, 2002), pone la persona al centro di una vasta dimensione relazionale gettando le basi della prospettiva sistemica, per accompagnare l’operatore nella comprensione di una complessità di intrecci e di reciproche influenze. Come sottolineano Cheli e Ricciutello: «Non il singolo intervento, quindi, ma un sistema che si fa curante attraverso la costruzione di connessioni fra diverse discipline, risorse e livelli d’intervento» (Cheli, Ricciutello, 2013). |
