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DI VITO, Maura, Bellardi, MARIA GRAZIA, Sanguinetti, M., Palucci, I., Modesto, MONICA MARIANNA, De Togni, H., Mondello, F., Bugli, F., Mattarelli, Paola |
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Introduzione. Numerose evidenze scientifiche mostrano come il microbiota sia in grado di influenzare e mantenere l’omeostasi del sistema immunitario, fungere da barriera per i microrganismi patogeni e supportare l’ospite grazie alla produzione di composti nutrizionali. La variazione della composizione del microbiota, generalmente nota come disbiosi, può compromettere gravemente questa interazione mutualistica e influenzare negativamente la fisiologia dell’ospite alterandone lo stato di salute. Disbiosi intestinali sono strettamente legate ad importanti patologie umane incluso quelle infiammatorie e autoimmuni, come IBD (Intestinal Bowel Disease) e IBS (Intestinal Bowel Syndrome), metaboliche, come l’obesità e il diabete, e neurologiche. L’IBS è un disordine gastrointestinale associato a dolore addominale, cambiamenti dell’habitat intestinale, manifestazioni ricorrenti/remittenti. Analogamente, l’IBD è associata all’alterazione dell’asse intestino-cervello nonché a microbiota e sistema immunitario alterati. Recenti studi mostrano come pazienti con IBD presentano un microbiota differente rispetto ai soggetti sani. In particolare, Sokol et al (2016) descrivono che in pazienti con IBD alcune specie fungine (Ascomycetes, specialmente Saccharomyces cerevisiae) diminuiscono in percentuale, mentre altre aumentano (Basidiomycetes, come Mallasezia sympodialis). Inoltre, nei soggetti malati, specie appartenenti al genere Candida incrementano in percentuale pur non causando patologie infettive. Scopi. In questo lavoro si è cercato di (i) Individuare oli essenziali (OE) che siano più attivi su ceppi di Candida spp piuttosto che su ceppi di Saccharomyces cerevisiae, (ii) Valutare gli effetti degli OE selezionati, su ceppi probiotici comunemente usati nelle formulazioni commerciali, (iii) Studiare l’effetto immunomodulante di alcuni idrolati (Id) su polimorfonucleati (PBMC) isolati da donatori sani Materiali e Metodi. Per lo studio sono stati usati 7 OE e 4 Id. Sono stati allestiti esperimenti di micro-brodo diluizione vs 54 ceppi fungini (38 Candida spp., 8 Galactomyces spp., 4 S. cerevisiae) e 7 ceppi probiotici. Lo stesso test, combinato con la conta delle cfu/ml, è stato usato per studiare l’effetto modulante di 4 OE selezionati vs 5 ceppi di Candida spp. e 4 di S. cerevisiae e per valutarne l’effetto degli stessi su mix caratterizzati da un ceppo di C. albicans e uno di S. cerevisiae. Infine, per valutare l’effetto immunomodulante degli Id, concentrazioni scalari (da 1/4 a 1/32) sono state incubate con PBMC ottenuti da due donatori, e i terreni di coltura sono stati analizzati per l’espressione di 4 citochine pro e anti-infiammatorie con test ELISA. Resultati. I nostri risultati preliminari mostrano che ceppi di Candida spp. e S. cerevisiae sono ugualmente modulati dagli OE di Monarda didyma, Citrus aurantium var amara e C. zeylanicum. Tra questi, quello di C. aurantium var amara, quando usato in sub-MIC e testato su miscele contenenti da ceppi appartenenti ad entrambi i generi, è capace di inibire maggiormente C. albicans rispetto a S. cerevisiae. Inoltre, le concentrazioni attive sui ceppi fungini sono innocue sui ceppi probiotici usati generalmente nelle formulazioni commerciali. Infine, lo studio eseguito con gli Id mostra come quelli di Vitis vinifera siano in grado di stimolare maggiormente la produzione di citochine anti-infiammatorie rispetto a quelle pro-infiammatorie. Conclusioni. I nostri dati preliminari, se confermati, potranno essere di grande interesse nel trattamento di patologie quali l’IBS al fine di ripristinare il corretto equilibrio dei ceppi microbici caratterizzanti il microbiota normale. Ulteriori indagini dovranno essere sviluppate affinchè, in futuro, possa essere applicata l’azione antimicrobica degli OE selezionati in associazione con quella immunomodulante degli Id nei trattamenti delle IBS |