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La Relazione è curata dal Presidente del Comitato per la sicurezza delle operazioni a mare. Il Presidente è nominato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, sentito il parere delle Commissioni parlamentari competenti, quale esperto scelto nell’ambito di professionalità provenienti dal settore privato o pubblico, compresi università, istituti scientifici e di ricerca, con comprovata esperienza in materia di sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi, attestata in base a specifici titoli ed esperienze professionali, e in posizione di indipendenza dalle funzioni relative allo sviluppo economico delle risorse naturali in mare; Con il decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 145 è stata recepita la direttiva 2013/30/UE, relativa alla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi, con la quale la Commissione europea ha fissato gli standard minimi di sicurezza per la prospezione, la ricerca e la produzione di idrocarburi in mare. La presente Relazione illustra l’attività svolta nell’anno 2019 dal Comitato per la sicurezza delle operazioni a mare. II Comitato opera quale autorità competente in materia ai sensi dell’art. 8 del predetto decreto. Dopo avere descritto il quadro generale entro cui opera il Comitato, la Relazione riporta l’attività svolta, descrivendo: • (i) gli impianti esistenti; • (ii) le ispezioni effettuate anche congiuntamente dalle amministrazioni componenti il Comitato; • (iii) i dati relativi agli incidenti occorsi; • (iiii) l’attività in collaborazione con la Commissione europea. Inoltre, la Relazione riporta i vari documenti prodotti dal Comitato in riferimento: (1) alle proprie priorità di azione; (2) alle linee guida per la redazione della relazione sui grandi rischi; (3) alle comunicazioni alla Commissione europea sullo stato e la sicurezza delle attività minerarie in mare nel settore degli idrocarburi; (4) i documenti di consultazione tripartita tra gli operatori, le rappresentanze sindacali e l’autorità competente. Infine, giunti quasi al termine del primo triennio di lavoro del Comitato, la Relazione evidenzia i problemi che risultano aperti e alcune ipotesi di sviluppo in termini di prospettive d’attività future. |