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In questo contributo l'Autore è partito dall'analisi del ruolo che storicamente e istituzionalmente era stato assegnato all'Unione Europea e alle Regioni italiane, rilevando un sensibile scostamento rispetto a quel ruolo di quello attualmente svolto dai due soggetti istituzionali. In particolare, come ampiamente nel tempo evidenziato in dottrina, le Regioni non sono mai riuscite ad essere quei soggetti di indirizzo politico voluti dal Costituente, in funzione di freno e limite al governo centrale. Queste si sono sempre più caratterizzate come soggetti sostanzialmente amministrativi, soprattutto come soggetti con il compito di erogare servizi in diretto rapporto con i residenti, nel dare concreto svolgimento ai diritti sociali. Anche l'UE ha perso il suo ruolo originario, e da elemento o momento di unificazione politica, si è trasaformata in soggetto che impone vincoli specifici e dettagliati, soprattutto alla spesa pubblica. Il che non può non incidere sull'erogazione di quei servizi di pertinenza regionale. Il che impone la ricerca di un nuovo ruolo per entrambi i soggetti istituzionali, o la riscoperta del ruolo originario. |
