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Il lavoro illustra un momento centrale nella storia dell’italiano giuridico: la figura di Giovan Battista De Luca (1613-1683) – tra i più insigni giuristi del Seicento – come autore del Dottor volgare (1673), prima opera di dottrina giuridica in italiano (una sorta di summa dello scibile giuridico), compendio del suo precedente e monumentale Theatrum veritatis et justitiae, in latino (1669-1673), di cui conserva l’ordine di trattazione delle materie. Nelle pagine dell’opera si delinea una vera e propria riflessione linguistica, che qui si espone, anche con esemplificazione da passi scelti, negli snodi più importanti: preferenza dell’italiano sul latino, posizione nella questione della lingua, rilievo posto sul codice e sul registro da privilegiare in funzione del contesto giuridico. Il lavoro illustra inoltre alcuni aspetti linguistici dell'opera, con particolare riguardo per il lessico. |