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Il lavoro si propone come contributo alla descrizione linguistico-testuale della cronaca giudiziaria (con particolare riguardo per il giornalismo a stampa), campo di analisi poco o per nulla battuto dagli studi sull’italiano giornalistico, in cui non compare a proposito della gamma di articoli che confluiscono nel giornale. Nella prima parte si sofferma sugli aspetti che rendono la cronaca giudiziaria interessante per le implicazioni del dato linguistico sul piano extralinguistico e giuridico (circuito comunicativo, fatti linguistici del giuridico, relazioni discorsive e rimandi inter- e intratestuali, rapporti col giornalismo giudiziario televisivo e online); nella seconda procede ad alcune osservazioni sulla lingua, privilegiando le questioni più collegate al rapporto col giuridico e alla cronaca giudiziaria come cronaca del processo (uso delle fonti, modalità del discorso riportato, trattamento del lessico tecnico): questioni che attengono anche al problema, sempre più avvertito, della lealtà linguistica del giornalismo e del giornalista, alla consapevolezza della capacità performante della lingua, al ruolo del testo giornalistico come strumento di informazione e formazione dell’opinione pubblica. |
