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I dialoghi di Platone possono essere considerati i documenti più importanti dello straordinario potere mimetico della scrittura visiva, una scrittura, cioè, capace di “far vedere”, capace di disegnare immagini usando soltanto parole. Grazie anche alla grande lezione del teatro attico, Platone rende spettatori i suoi lettori, i quali, leggendo i dialoghi, vedono non solo i personaggi parlanti, ma, grazie al potere visivo della scrittura mimetica, vedono anche ciò di cui i personaggi parlano. Sono molti i dispositivi retorici messi in atto da Platone scrittore per rendere possibile tale resa visiva della filosofia. In questo testo porto un esempio, tratto dal Menone, del potere visivo del paragone implicito. Con l’espressione “paragone implicito” intendo riferirmi a quello speciale tipo di paragone che non è esplicitamente e compiutamente presentato dal testo, ma che il testo si limita ad evocare e che, una volta evocato, concorre a determinare il formarsi dell’immagine. |