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L'articolo prende in esame approfonditamente due spazi architettonici oggi situati nel monastero delle suore di clausura del Real Monastero di Santa Chiara in Napoli, ma un tempo pertinenti all'ala maschile del monastero fondato nel 1310 dal re Roberto d'Angiò e da sua moglie Sancia di Maiorca. Di questi spazi si propone una ricostruzione delle originarie funzioni monastiche (l'uno era usato come refettorio, l'altro come sala capitolare) e si analizzano le pitture murali che ancora si conservano. Si tratta di due affreschi, uno, di minori dimensioni, in origine parte di una decorazione di certo più ampia che ornava le mura del refettorio dei frati minori, come attestato da una serie di fonti ottocentesche; l'altro, di dimensioni monumentali, dispiegato su un'intera parete dell'originaria sala capitolare degli stessi frati. Nell'articolo, attraverso il confronto con i dati documentari medievali, ci si propone di superare la lettura tradizionale (in chiave dissidente e spiritualistica) della pittura dell'antico refettorio, a favore di un'interpretazione che contestualizzi l'iconografia del dipinto nell'originario ambiente di destinazione, e nello stesso tempo si avanza una nuova ipotesi sui personaggi che appaiono dipinti nella pittura dell'antica sala capitolare, individuando il principe Andrea d'Ungheria nella figura non coronata accanto al re Roberto: Andrea era infatti l'unico membro della famiglia reale al quale il re in carica, Roberto, non avrebbe mai voluto consegnare la propria corona. |