Přispěvatelé: |
A., Nieddu, Lamagna, Barbara, Russo, Valeria, M., Ragozzino, Montagnaro, Serena, Meomartino, Leonardo, Lamagna, Francesco |
Popis: |
INTRODUZIONE: Nei cani giovani la papillomatosi orale può essere associata ad un interessamento oculare, mentre il coinvolgimento primario dell’occhio rappresenta un riscontro meno comune. Nella maggior parte dei casi l’asportazione chirurgica è risolutiva. Localizzazioni oculari di carcinoma squamocellulare sono rare nel cane e il trattamento chirurgico è associato ad un’alta percentuale di recidive. Nonostante sia stata descritta la progressione da papilloma a carcinoma in situ nel bovino, non sono note segnalazioni di tale modificazione sulle neoplasie oculari nel cane. CASO CLINICO: Un Bullterrier, maschio, di 8 mesi, è stato riferito per una neoformazione localizzata all’occhio destro, comparsa in seguito ad una papillomatosi orale. La massa vegetante biancastra si estendeva dalla congiuntiva della palpebra inferiore, fino a metà della superficie corneale. All’esame ecografico la lesione appariva ovalare appiattita, irregolare, solida, omogeneamente ipoecogena, scarsamente vascolarizzata; la transizione tra lesione e cornea/congiuntiva era breve, con una parete/capsula iperecogena e sottile vallo ipo-anecogeno. La neoformazione è stata asportata mediante cheratectomia superficiale e sottoposta ad esame istologico. Istologicamente si osservavano gradi diversi di iperplasia epiteliale, acantosi ed ipercheratosi con ipergranulosi e coilocitosi negli strati epiteliali superiori. A volte erano evidenti inclusioni intranucleari basofile. Fu posta, quindi, la diagnosi di papilloma congiuntivo-corneale virale. L’amplificazione mediante PCR di un frammento del gene LI, eseguita secondo Teifke, ha confermato la presenza del DNA del Canine Oral Papillomavirus (COPV). Dopo 30 giorni è comparsa una neoformazione delle dimensioni di 0,1 cm accresciutasi rapidamente in circa un mese fino alle dimensioni di 0,5 cm. La lesione è stata asportata e sottoposta ad esame istologico, evidenziando caratteristiche di anaplasia e sovvertimento cellulare maggiori rispetto alla prima neoformazione, supportando la diagnosi di carcinoma. A 5 mesi dall’intervento non si registrano recidiva locale o metastasi. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI: Questo caso è, a nostra conoscenza, la prima segnalazione nel cane di trasformazione carcinomatosa di un papilloma virus-indotto. L’asportazione precoce della lesione carcinomatosa, in assenza di coinvolgimento delle strutture stromali corneali profonde, ha consentito di ottenere il controllo della neoplasia preservando la funzionalità dell’occhio affetto. |