L’instabilità del cristallino nel cane: studio retrospettivo e valutazione del follow-up in seguito a intervento di estrazione intracapsulare

Autor: LAMAGNA, BARBARA, MEOMARTINO, LEONARDO, PASOLINI, MARIA PIA, LAMAGNA, FRANCESCO, M. Ragozzino, S. Reale
Přispěvatelé: Lamagna, Barbara, M., Ragozzino, Meomartino, Leonardo, Pasolini, MARIA PIA, S., Reale, Lamagna, Francesco
Jazyk: italština
Rok vydání: 2008
Předmět:
Popis: La dislocazione del cristallino è un'affezione che si verifica comunemente nel cane e che può compromettere la capacità visiva. Esiste una considerevole divergenza di opinioni sia riguardo l'opportunità di interevenire chirurgicamente nei diversi casi, sia riguardo il momento più adatto in cui un cristallino instabile dovrebbe essere rimosso. inoltre, nonostante l'intervento di estrazione intracapsulare della lente sia una procedura comunemente realizzata per il trattamento della dislocazione del cristallino nel cane, esistono in letteratura pochi studi volti a valutare i risultati che conseguono a questa tecnica chirurgica in follow-up a lungo termine. Il primo lavoro pubblicato da Curtis su The Veterinary Record nel 1983 e un lavoro successivo di Glover su JAAHA del 1995 riportano un follow –up fino a 12 mesi dall’intervento. Una recente segnalazione al Congresso Americano di Oftalmologia riporta invece un follow-up medio fino a 18 mesi. Non è stato accertato se il distacco retinico che può conseguire all’intervento di ICLE sia una complicanza della procedura o semplicemente l’ingrandimento di una lacerazione preesistente. Abbiamo realizzato, pertanto, uno studio retrospettivo, esaminando le cartelle cliniche di 71 occhi affetti da dislocazione del cristallino. 12 casi sono stati trattati mediante intervento di estrazione intracapsulare. Prima dell'intervento, l'esame ecografico ha escluso in tutti i casi la presenza di distacco retinico evidenziando segni evidenti di degenerazione del vitreo. Dopo l'intervento, la vista era conservata nel 58% degli occhi 7 giorni dopo l'intervento. la percentuale è diminuita al 50% dopo 12 mesi e al 33% dopo 24 mesi. L'insorgenza di glaucoma, distacco retinico e degenerazione retinica sono risultate le cause principali di compromissione della vista. L’esame ecografico ha escluso la preesistenza di distacchi retinici parziali prima dell’intervento, per cui è possibile ipotizzare che la dislocazione del vitreo in seguito all’intervento e alla vitrectomia determini piccole trazioni sulla retina in cui può infiltrarsi del vitreo degenerato aumentando progressivamente i distacchi, in seguito anche ai processi organizzativi che seguono ai processi infiammatori postoperatori. Dalla nostra esperienza, infine, l’immediatezza dell’intervento non sembrerebbe essere in grado di scongiurare tali complicanze, anche se occorrerebbe valutazioni statistiche in merito.In conclusione, è possibile ipotizzare , quindi che una retinopessi profilattica in futuro potrebbe essere un valido ausilio nei cani sottoposti a ICLE, così come si rendono necessari ulteriori studi con follow-up adeguati, sui risultati ottenuti inserendo una lente protesica intraoculare.
Databáze: OpenAIRE