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Il congedo dell’ ultima ratio dal sistema penale contemporaneo matura all’interno di un panpenalismo che assume marcati tratti di polimorfismo , nella misura in cui non si traduce soltanto nella moltiplicazione delle norme, degli illeciti e delle pene tradizionali, mava delineandouna ramificazione tentacolare dell’apparato punitivo ed una sua intrusione nei gangli vitali della società. A ciò provvedono strumenti prescrittivi e sanzionatori flessibili che nascono dalla destrutturazione della legalità in senso formale, e dalla contaminazione giurisdizionale, burocratico-amministrativa e sociale della fonte penale, cui fa da pendant l’ universo sanzionatoriomultifunzionale d’importazione comunitaria chesovrappone sanzioni penali ed amministrative, misurepunitive, patrimoniali ed interdittive, finalità specialpreventive e scopi risarcitori, rendendo difficile l’individuazione persino dell’ordinamento a cui appartengono le sanzioni. Concomitanti spinte espansive – di natura endogena ed esogena – dello ius puniendi , dilatano l’area tradizionale della sanzione penalecompromettendo l’azione, e la stessa azionabilità, del principio di ultima ratio : ilsuperamento del monismo legislativo statale e lo sfaldamento dei meccanismi selettivi della tipicità, incentrati sulla riserva assoluta di legge, sono causa ed effetto della moltiplicazionedei legislatori, delle fonti e dunque della normativa penale d’importazione. Il tramonto dell’ identità autarchico-statalista della legge penale e la sua sottrazione a meccanismi democratici di produzione, è (impropriamente) compensato daquel processo di auto legittimazio ne della norma punitiva sul piano quantitativ o , che genera l’attuale Pan nomia : produzione compulsiva di norme (penali) che nel nostro Paese ha trovato una sua peculiare manifestazione nel penale totale , ossia in una forma di feticismo punitivo che si è tradotto nella penalizzazione integrale della vita sociale. L’onda lunga del giustizialismo di Tangentopoli, radicalizzatosi nel populismo penale più recente, ha reso il penale strumento di governo e la panpenalizzazione un dogma socio-culturale: la pena ha assunto inflessioni etiche e la magistratura è assurta al ruolo di custode dell’etica pubblica e della moralità dei costumi. Il congedo dell’ ultima ratio si abbina qui alla translazione della ragione punitiva in passione punitiva : si fa così strada, con la cancellazione della prescrizione, l’idea della sanzione in assenza di processo e/odella condanna al processo perpetuo. Prospettiva inedita che celebra il definitivo passaggio della pena da extrema ed ultima ratio in prima ed unica ratio . |