Diagnosi di malattie metaboliche su sospetto clinico a confronto con dati di screening metabolico allargato

Autor: Scolamiero, E., Ingenito, L., di Girolamo, M. G., Albano, L., Gallo, G., Crisci, D., Di Stefano, C., VILLANI, GUGLIELMO ROSARIO DOMENI, PECCE, RITA, SALVATORE, FRANCESCO, RUOPPOLO, MARGHERITA
Přispěvatelé: SIMMESN (Società Italiana Per lo Studio delle Malattie Metaboliche Ereditarie e lo Screening Neonatale), Scolamiero, E., Villani, GUGLIELMO ROSARIO DOMENI, Pecce, Rita, Ingenito, L., di Girolamo, M. G., Albano, L., Gallo, G., Crisci, D., Di Stefano, C., Salvatore, Francesco, Ruoppolo, Margherita
Jazyk: italština
Rok vydání: 2014
Popis: Introduzione: La disponibilità di nuove tecnologie come la spettrometria di massa tandem ha contribuito enormemente al numero di errori congeniti del metabolismo che possono essere diagnosticati. Infatti, grazie ai programmi di screening metabolico esteso sin dalle prime ore di vita di un neonato, è possibile identificare malattie che possono in tal modo essere trattate precocemente, prima che sintomi clinici, spesso potenzialmente letali, si manifestino. Non esiste però un consenso universale sul pannello più opportuno di patologie da sottoporre a screening (1). Nella Regione Campania si effettua da alcuni anni un progetto pilota di screening neonatale allargato che coinvolge un numero limitato di centri nascita Scopo dello studio e metodi: In questo lavoro abbiamo confrontato l’incidenza, nel periodo 2007-2014, dei disordini metabolici diagnosticati mediante screening metabolico con quella dei disordini individuati nella popolazione dei pazienti per i quali è stato richiesto il dosaggio di aminoacidi e acilcarnitine sulla base di un sospetto clinico. Lo scopo era quello di valutare quanti dei pazienti nati nello stesso periodo in Campania e identificati dopo l’insorgenza dei sintomi clinici avrebbero potuto beneficiare di una diagnosi alla nascita. Risultati e conclusioni: Nel corso della nostra esperienza 26 su 45466 neonati (1:1749) sono stati i casi positivi identificati allo screening neonatale: 5 difetti di acil-CoA deidrogenasi a catena media (MCAD), 3 metilmalonico acidemia (MMA), 7 difetti di vitamina B12 secondari a carenza materna (2), 1 propionico acidemia (PA), 1 isovalerico acidemia, 1 beta-chetotiolasi (βKT), 1 difetto di isobutirril-CoA deidrogenasi, 1 difetto di acil-CoA deidrogenasi a catena corta/ramificata, 1 difetto di 3-metil-crotonil-CoA carbossilasi, 1 difetto di cistationina beta-sintetasi, 2 fenilchetonuria, 1 difetto di carnitina secondario a carenza materna, 1 formiminoglutammico aciduria. Una diagnosi (MCAD) ha consentito l’identificazione della patologia in un fratello asintomatico di 18 mesi che non era stato sottoposto allo screening. Ventisei diagnosi su 2545 (1:98) sono state invece eseguite nel nostro laboratorio su pazienti per i quali il dosaggio degli aminoacidi e delle acilcarnitine in spettrometria di massa tandem era stato richiesto su base clinica. Nell’ambito delle diagnosi post sintomatiche 14/26 sono state effettuate su pazienti nati dopo dell’inizio del progetto di screening metabolico allargato: 5 MMA, 1 PA, 1 βKT, 2 iperglicinemia non chetotica, 1 encefalopatia etilmalonica, 1 difetto di metilene-tetraidrofolato reduttasi, 2 difetti di 3-idrossi-acil-CoA deidrogenasi a catena lunga, 1 difetto di proteina trifunzionale mitocondriale. In conclusione, i dati ottenuti sottolineano la numerosità delle diagnosi effettuate in mancanza di screening, quando ormai il difetto metabolico si è tradotto in un danno d’organo, in uno stadio in cui il potenziale effetto della terapia è compromesso e ribadiscono l’importanza dello screening neonatale quale unico protocollo per la tempestiva diagnosi di malattie del metabolismo. 1- Watson MS. et al, Pediatrics 2006; 117: S296-307. 2- Scolamiero E. et al, Clin Biochem. 2014 doi: 10.1016/j.clinbiochem.2014.08.020 [Epub ahead of print]
Databáze: OpenAIRE