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Associazione Italiana di Psicologia - Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione, Vecchio Giovanni, Maria., Luengo Kanacri Bernadette, Paula, Milioni, Michela., Gerbino, Maria, Schneider, Barry |
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Introduzione. La necessità e l’utilità di promuovere atteggiamenti e comportamenti prosociali nei contesti scolastici è stata sottolineata nell’ambito di diverse prospettive come il Positive Youth Development (Lerner, et al., 2005) e il Social and Emotional Learning (Zins & Elias, 2007). Molti studi hanno evidenziato che i bambini maggiormente prosociali presentano anche buone capacità di autoregolazione emotiva (si veda Eisenberg, Spinrad & Knafo, 2015). In particolare, saper regolare le proprie emozioni sembra modulare l’intensità degli stati emotivi dei bambini e, di conseguenza, contribuisce a renderli meno autocentrati, più simpatetici e attenti ai bisogni dell’altro (Carlo, Crockett et al., 2012). Sulla base di queste premesse, è stato sviluppato in Italia un modello di intervento, denominato CEPIDEAS finalizzato alla promozione dei comportamenti prosociali negli adolescenti della scuola secondaria di I grado, che ha mostrato diverse evidenze di efficacia (Caprara et al., 2014; 2015). L’intervento prevede cinque componenti: valori e motivazioni prosociali, competenze nella regolazione emotiva, empatia e capacità di assumere la prospettiva altrui, capacità comunicative e di autoregolazione del comportamento, precursori dell’impegno civico. In particolare, l’intervento si fonda sulla teoria social-cognitiva (Bandura, 1997), che attribuisce un ruolo cruciale alle convinzioni di efficacia e indica le strategie da utilizzare per sviluppare tali convinzioni. Scopo del presente studio è valutare gli effetti sulle capacità di regolazione emotiva, in particolare rabbia e tristezza, di una versione del CEPIDEAS per i bambini della scuola primaria. Metodo. Il programma, della durata di 3 mesi (100 ore), è rivolto alle classi III, IV e V della scuola primaria e prevede unità didattiche sviluppate dagli insegnati e focalizzate su una o più componenti del CEPIDEAS. L’unità didattica utilizza i contenuti curriculari scolastici per promuovere le diverse componenti del programma. L’intervento è stato realizzato in cinque scuole dell’area metropolitana di Roma. Hanno partecipato complessivamente 207 alunni frequentanti le classi III, IV e V della scuola primaria e suddivisi in due gruppi: intervento (109 alunni, 50.6% maschi, età media 9.30 anni; D.S. 0.85) e controllo (98 alunni (51.4% maschi; età media 9.45 anni, D.S. 0.80). Entrambi i gruppi sono stati valutati in due momenti distinti; prima dell’avvio (T1, febbraio 2016) e a conclusione dell’intervento (T1, maggio 2016), utilizzando una metodologia multi-informant. Agli alunni è stato somministrato il Children’s Emotion Management Scales (CEMS: Zeman, Shipman e Penza-Clyve, 2001). Agli insegnanti e agli osservatori è stato somministrato l’Emotion Regulation Checklist (ERC: Shields & Cecchetti, 1997; val. it. Molina, et al., 2014). Risultati. Dall’analisi della varianza (ANOVA) a misure ripetute emergono effetti di interazione Tempo (T1, T2) x Gruppo (Intervento, Controllo). Per quanto riguarda l’autovalutazione si rileva l’incremento della capacità percepita dagli alunni di regolare in modo adattivo la rabbia [F(1,172) =6.13; p |