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Il volume raccoglie gli atti del III Convegno internazionale, che si è tenuto a San Venanzo in Umbria, nell'ambito dell'evento "Architettura e Natura. Premio Simonetta Bastelli", nel settembre 2015. Il volume è suddiviso in più sezioni, quante sono state le giornate del convegno, ruotando su questioni chiave del dibattito contemporaneo, di "identità", "partecipazione", "piazza", "spazi pubblici", "paesaggio". Tema conduttore del terzo convegno è stato il progetto dello spazio pubblico, con particolare riferimento alla questione dell'identità dei luoghi. La "piazza", spazio pubblico per antonomasia della città storica, si identifica nella città contemporanea in nuovi paradigmi sociali e spaziali. Sono nuovi luoghi e spazi dello stare, che sfuggono a definizioni precise, luoghi ibridi, a cavallo tra piazza o parco, strada o percorso lineare, infrastruttura o giardino. Emerge nei diversi autori una prospettiva comune e un sentimento condiviso sulla questione del paesaggio, una ipotesi ottimistica di azione nella città contemporanea a partire dalla riqualificazione dello spazio pubblico, dall'identità dei luoghi e dalla centralità dell'uomo rispetto al progetto urbano. Il volume appartiene alla collana "Paesaggi: città, natura, infrastrutture" dell'editore Franco Angeli, Milano e, come tutti i lavori pubblicati nella collana, è sottoposto a revisione con garanzia di terzietà (blind peer-review). Il contributo della candidata è una riflessione sui paesaggi avanzati, gli spazi aperti dell’amnesia delle nostre città, spesso relitti - avanzi - di figure un tempo significanti. Avanzano perché rifiutati o ritenuti inutili, per posizione, dimensione, carattere. Sono, al contempo, secondo l’altro significato che l’Italiano attribuisce a questo lemma, luoghi di innovazione, sperimentazione, complessità. Sono spesso spazi incolti e selvatici, instabili, liberi e ribelli, in una città altrove ovunque ordinata e rassicurata; nelle loro forme si manifesta il corrispettivo figurativo della diversità biologica, suggerendo nuove fascinazioni ambientali e spaziali. Solo in apparenza resistenti all’addomesticazione, sono laboratori privilegiati per il progetto della città come grande sistema vivente, nei suoi aspetti fisiologici e figurativi, funzionali e simbolici. I paesaggi avanzati chiedono una duplice riflessione progettuale. La prima riguarda l’opportunità di ri-concettualizzare forma e funzione di questi spazi come risultato di processi progressivi, in fase con le dinamiche e i cicli temporali degli elementi naturali, dando vita a paesaggi performativi in termini fisiologici, estetici, emozionali e comportamentali. La seconda questione riguarda il ruolo conformativo delle presenze fisiche degli abitanti nello spazio aperto e dunque del corpo dal punto di vista del progetto, come veicolo di conoscenza, attivazione e concreta configurazione dello spazio urbano. L’abitare non può prescindere dall’idea di corpi che si stabiliscano in un luogo, lo percorrano, indugiandovi, lo segnino con i propri passaggi e rituali, adattandolo alle proprie necessità pratiche e poetiche. È l’architettura dei comportamenti. |