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Il presente contributo parte dall’ipotesi che particolari condizioni contestuali (fisiche e culturali) dei luoghi possano strutturalmente condizionare le specifiche modalità di lettura e di conoscenza nei diversi approcci al progetto (a partire dal periodo di formazione degli architetti). La città di Palermo è introdotta come ambito di riferimento, fisico e culturale, rispetto al quale una particolare assunzione dei temi della morfologia urbana ha consentito, soprattutto grazie all’azione di Giuseppe Samonà, la definizione del “Piano Programma per il Centro Storico di Palermo”: un interessante esperimento di pianificazione, per molti aspetti ancora attuale, in cui analisi e progetto tendono a coincidere e in cui l’individuazione dei caratteri urbani, le istanze della conservazione e quelle della vita dimostrano di poter coesistere virtuosamente. This contribution starts from the hypothesis that particular contextual conditions (physical and cultural) of the places can structurally affect the specific methods of reading and knowledge in the different approaches to the project (starting from the training period of the architects). The city of Palermo is introduced as a reference area, physical and cultural, with respect to which a particular assumption of the themes of urban morphology has allowed, especially thanks to the action of Giuseppe Samonà, the definition of the "Piano Programma" for the Historic Center of Palermo: An interesting planning experiment, in many respects still relevant, in which analysis and design tend to coincide and in which the identification of urban characteristics, the demands of conservation and those of life prove to be able to virtuously coexist. |