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Il nuovo sito della Duke University (http://kos.aahvs.duke.edu/kosredirect.php) è oggi certamente il luogo dove si concentrano più informazioni e dati iconografici relativi ai monumenti medievali dell’Italia meridionale. L’iniziativa possiede molti meriti ma bisogna anche riconoscere le problematicità che la struttura, l’essenziale schedatura e l’interpretazione dei dati producono. Il problema che non sembra si sia posto è quello di una lettura deformante dell’architettura prodotta da un certo tipo di rappresentazioni “fotogeniche” e dai filtri, nati tra XVIII e XIX secolo, che hanno contribuito all’invenzione di tradizioni e hanno generato un’idea del Sud composta da alcuni fortunati luoghi comuni e da paradigmi che da due secoli continuano a imperversare. Appare molto più produttivo e significativo se questo lavoro fosse stato finalizzato in primo luogo a studiare il viaggio del XIX secolo, il successo del Medioevo e le rappresentazioni dei viaggiatori. At present, the new website of Duke University (http://kos.aahvs.duke.edu/kosredirect.php) is definitely the place that concentrates the most information and iconographic materials about medieval monuments in southern Italy. The initiative has many merits, but we also need to acknowledge the challenges that the structure, elementary cataloguing and interpretation of the data pose. One problem that does not seem to have been addressed is that of a deforming interpretation of architecture produced by certain "photogenic" representations and filters created between the 18th and 19th century which have contributed to the invention of traditions and generated an idea of the South rooted in some common places and paradigms that have spread like wildfire for over two centuries. It would appear to be much more productive and meaningful if this effort had been aimed in the first place to study travel in the 19th century, the success of the Middle Ages and the representations of travellers. |
