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La risposta ai fenomeni criminali legati alla tratta e al traffico di esseri umani si connota per lo strumentario sostanziale e processuale multilivello : le dimensioni dei fenomeni e le interrelazioni con la criminalità organizzata coinvolgono profili di cooperazione internazionale e impongono l’adozione di misure investigative efficaci. In questa dimensione integrata della tutela, assume un ruolo centrale il rispetto dello standard di Duty of Due diligence che contrassegna le misure internazionali, sovranazionali e le singole scelte nazionali. Esso si sostanzia nello specifico dovere imposto agli Stati di evitare le violazioni dei diritti umani, identificando i rischi e adottando adeguate misure di contrasto degli illeciti. Il canone è utile a legittimare le condotte dei Paesi che si conformino agli obblighi di prevenzione e repressione degli sfruttatori , delineando, invece, veri e propri profili di inadempimento statuale nei casi di mancata osservanza di tali prescrizioni . Il costante adeguamento agli standard di Due diligence rappresenta un imprescindibile momento di analisi della risposta interna finalizzata a individuare le vittime e a tutelarle , nonché a identificare gli autori e a evitare la prosecuzione dei reati. In questo novero un ruolo essenziale occupa il concetto polifunzionale di “vulnerabilità” che, direttamente trasfuso nella fattispecie sostanziale, è capace di influenzare anche il momento investigativo e l’accertamento processuale , valendo a giustificare forme di anticipazione del contraddittorio e a disegnare i contorni della prova dichiarativa “debole” cui abbinare misure di sostegno e presidi limite per l’ulteriore vittimizzazioni dei soggetti deboli. Il contributo si sofferma sulle peculiarità processuali nell'accertamento di questo tipo di fenomeni guardando in particolare: a) all’individuazione delle vittime. - b)al radicamento della giurisdizione nazionale; c) all’incidente probatorio esteso; d) alla prova dichiarativa “vulnerabile”. È evidente in questo caso la necessità di contemperare la tutela del testimone con le giuste esigenze di rispetto del diritto di difesa dell’accusato e del diritto al contraddittorio con il proprio accusatore: nel bilanciamento di interessi spesso confliggenti, le garanzie di difesa dell’imputato ex art. 6 della CEDU potrebbero risultare compromesse ogniqualvolta la condanna si fondi, esclusivamente, sulla deposizione di soggetti non esaminati in contraddittorio né nel corso delle indagini né durante il processo . |