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Il saggio guarda all'impatto della pandemia sulla didattica utilizzando come caso studio, residuale ma emblematico, l'esperienza dell'insegnamento del diritto all'Università a seguito dell'introduzione dell'approccio clinico-legale in molti dipartimenti di giurisprudenza degli atenei italiani. Dopo avere introdotto le origini di questo approccio, e raccontato della sua evoluzione in Italia, vengono esplicitate le sue potenzialità dialogando con autori solo apparentemente distanti tra loro, come Paulo Freire e John Dewey. Viene quindi proposto il caso specifico della Clinica legale Migrazioni e diritti dell'Università di Palermo, in relazione al difficile adeguamento delle sue attività alle restrizioni imposte durante la pandemia, rivelando quanto la prossimità e la fisicità delle relazioni siano una componente indispensabile per una specifica concezione dei processi di apprendimento. |