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Nella sentenza in commento, la Corte di Cassazione si è occupata dell’esatta configurazione delle qualifiche di pubblico ufficiale ed incaricato di pubblico servizio nell’ambito di due società a partecipazione pubblica impegnate nel settore del gas. Dopo aver aderito al criterio oggettivo-normativo quale “limite esterno” degli articoli 357 e 358 c. p., la Suprema Corte ha ritenuto che nel caso di specie sussistesse un obbligo di procedura ad evidenza pubblica e che i soggetti percettori di dazioni indebite, non preposti alle gare, fossero qualificabili come incaricati di pubblico servizio. Nell’articolo vengono ripercorsi i passaggi argomentativi della sentenza e si coglie l’occasione per offrire una panoramica multidisciplinare sugli orientamenti dottrinali in materia e sul regime normativo applicabile al complesso ed eterogeneo fenomeno delle società a partecipazione pubblica, anche alla luce delle più recenti riforme In the examined judgement, the Court of Cassation dealt with the correct definition of public official and “persons in charge of a public service” in the scope of two companies with a public share operating in the gas industry. After endorsing the objective-normative parameter as “external boundary” of the articles 357 and 358 c. p., the Supreme Court decided that in the case in question it was required to undertake a public procedure and that the individuals receiving illicit payments, not entrusted with the procurement procedure, were persons in charge of public service (358 c.p.). In this paper, the Author analyzes the reasoning paths behind the sentence, describes a multidisciplinary overview about the doctrinal tendencies regarding the topic and about the set of laws applicable to the complex and heterogeneous phenomenon of companies with a public share, also in light of the most recent reforms |