Containerization of Urban Space: Implications for Spatial and Urban Transformation

Autor: DZIWORNU, MICHAEL GAMELI
Přispěvatelé: Dziwornu, M, DELL'AGNESE, ELENA
Jazyk: angličtina
Rok vydání: 2021
Předmět:
Popis: Jonathan Woetzel, Jan Mischke e Sangeeth Ram hanno dichiarato nel loro documento politico completo sull'Harvard Business Review che la crisi immobiliare nel mondo non ha bisogno di una soluzione rivoluzionaria, ma di una soluzione innovativa alla crisi degli alloggi. Sebbene i ricercatori urbani si siano a lungo interessati alla trasformazione del tessuto urbano, meno attenzione è stata prestata allo svelamento della materialità dei processi urbani. Con l'intervento statale nella fornitura di alloggi e infrastrutture critiche lontano dalla vista, gli abitanti delle città, specialmente nel sud del mondo, si stanno rivolgendo a strategie alternative per affrontare le realtà della vita urbana. Il container ha effettivamente trasceso il suo mandato principale come facilitatore del commercio globale. In questo contesto, questa tesi decostruisce la containerizzazione dall'economia politica globale agli studi urbani critici, un collegamento, spesso ignorato, nella letteratura tradizionale. Più specificamente, questa tesi valuta la normalizzazione delle anomalie urbane, come la containerizzazione dello spazio urbano. La tesi esplora anche gli effetti negativi dell'urbanistica dei container, in particolar modo il rischio per la pianificazione spaziale e per lo sviluppo urbano sostenibile. La containerizzazione dello spazio urbano è un processo epocale e un momento di svolta nella dinamica urbana del Ghana. Fondamentalmente, il contenier antropomorfizza la condizione urbana. Il contenitore analizza perfettamente la nuda vita ed espone le realtà vissute di un'ampia fascia della popolazione urbana all'interno della logica del governo neoliberale locale. Questa tesi sottoscrive l'idea che i concetti di interruzione, slancio e rischio siano utili per comprendere i meccanismi e la struttura per la teorizzazione della materialità dei processi urbani come la containerizzazione dello spazio urbano. La tesi adotta approcci sia qualitativi che quantitativi, utilizzando sei quartieri all'interno dell'area metropolitana di Accra del Ghana come caso di studio principale. La tesi attinge ad ulteriori casi comparativi prendendo in considerazione città del Regno Unito, Sud Africa e Stati Uniti d'America. La strategia empirica è costituita anche da dati secondari tratti da varie fonti. L'analisi mostra che mentre l'urbanistica dei container funge da simbologia espressiva di grandezza architettonica, monumentalismo e ostentata dimostrazione di una vita rispettosa dell'ambiente nel discorso urbano occidentale, tali interventi nel sud del mondo sono tentativi genuini da parte delle famiglie a basso reddito di rivendicare il diritto alla città. Questa tesi mostra che la crisi e l'ethos della rabbia contro il mercato immobiliare tradizionale hanno accelerato e amplificato la transizione verso la sperimentazione dei "conteiner" come processo alternativo di abitazione e sostentamento urbano. L'analisi spazio-temporale a livello di quartiere rivela che la stabilità e resistenza del materiale, l'accessibilità economica e un senso di immediatezza sono alla base del fascino dei container. Per molti, l’istallazione dei container ha ridotto alcune incertezze della vita urbana garantendo una transizione stabile nel mercato immobiliare formale. L'analisi mostra anche che tale fenomeno ad Accra è una conseguenza della frammentazione nell'ordine economico e sociale. Grazie a questa tesi è stato dimostrato come lo sviluppo dei conteiners non è più un processo marginale nel tessuto urbano, ma sta diventando sempre più normalizzato ed egemonizzato. La tesi discute anche le implicazioni dell'urbanistica dei container sulla deprofessionalizzazione della progettazione urbana e l'illusione del controllo da parte delle autorità locali riguardo alla manifestazione incrementale e disordinata dei processi urbani informali. Jonathan Woetzel, Jan Mischke, and Sangeeth Ram once wrote a comprehensive policy paper in the Harvard Business Review that the world’s housing crisis doesn’t need a revolutionary solution. Assuredly, what the world needs is an innovative solution to the housing crisis. Though urban researchers have long been concerned with the transformation of the urban fabric, less attention has been paid to the unraveling of the materiality of urban processes. With state intervention in housing and critical infrastructure provision far from sight, urban dwellers, especially in the global south, are turning to alternative strategies to deal with the realities of urban life. The container has effectively transcended its core mandate as the facilitator of global trade. Against this backdrop, this thesis deconstructs containerization from the global political economy to critical urban studies, a link, frequently ignored, in mainstream literature. More specifically, this thesis investigates the normalization of urban anomalies, such as the containerization of urban space. The thesis also explores the negative effects of container urbanism, mostly the risk to spatial planning and sustainable urban development. The containerization of urban space is an epoch-defining process and a watershed moment in the urban dynamic of Ghana. Fundamentally, the container anthropomorphizes the urban condition. The container perfectly analogizes bare life and exposes the lived realities of a large section of the urban population within the logic of glocal neoliberal governance. This thesis subscribes to the notion that the concepts of disruption, momentum, and risk are useful for understanding the mechanisms and framework for theorizing the materiality of urban processes such as the containerization of urban space. The thesis adopts both qualitative and quantitative approaches, using six neighborhoods within the Accra Metropolitan Area of Ghana as the primary case study. The thesis draws further comparative cases from cities in the United Kingdom, South Africa, and the United States of America. The empirical strategy also consists of secondary data drawn from various sources. The analysis shows that whereas container urbanism serves as an expressive symbology of architectural grandeur, monumentalism, and an ostentatious display of environmentally conscious living in the western urban discourse, such interventions in the global south are genuine attempts by low-income households to claim the right to the city. This thesis shows that the crisis and the ethos of rage against the traditional property market have accelerated and magnified the transition towards experimentation with ‘containers’ as an alternative process of urban housing and livelihood. The spatiotemporal neighborhood-level analysis reveals that material durability, affordability, and a sense of immediacy underpins the allure of container improvisation. For many, the improvisation of the container has reduced some uncertainties of urban life by ensuring a stable transition into the formal property market. The analysis also shows that container improvisation in Accra is a consequence of fragmentation in the economic and social order. If this thesis has been clear on one singularity, it is that container improvisation is no longer a fringe process in the urban built environment, but increasingly becoming normalized, and hegemonized. The thesis also discusses the implications of container urbanism on the de-professionalization of urban design and the illusion of control by local authorities regarding the incremental and disorderly manifestation of informal urban processes.
Databáze: OpenAIRE