INIEZIONE INTRACITOPLASMATICA DI SPERMATOZOI TESTICOLARI CRIOCONSERVATI

Autor: GIOLO, ELENA
Přispěvatelé: RICCI, GIUSEPPE, TECILAZICH, DOMENICO
Jazyk: italština
Rok vydání: 2004
Předmět:
Popis: 2002/2003 Lo sviluppo delle tecniche di riproduzione assistita ha rivoluzionato in pochi anni il trattamento della sterilità di coppia. All'inizio degli anni '90, l'introduzione della iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI) ha segnato un progresso storico rendendo possibile la gravidanza a coppie con partner maschile con grave oligospermia, che fino ad allora potevano soltanto ricorrere all'adozione o alla fecondazione con seme di donatore. Nel giro di brevissimo tempo, l'impiego di tecniche di prelievo di spermatozoi direttamente dall'apparato genitale maschile, associate alla ICSI, ha permesso il trattamento anche di coppie con partner maschile privo di spermatozoi nell'eiaculato. Molti pazienti azoospermici possono essere sottoposti con successo a prelievo testicolare di spermatozoi e successiva ICSI. Recentemente c'è stato un'incremento dell'interesse per la crioconservazione degli spermatozoi recuperati da tese in quanto questo permette di avere la conferma della presenza degli spermatozoi, in numero sufficiente prima di partire con il ciclo ICSI, inoltre è possibile eseguire più cicli di ICSI con il materiale recuperato e crioconservato da un prelievo evitando di sottoporre il paziente a ripetute biopsie testicolari. Come prerequisito all'utilizzo di spermatozoi testicolari crioconservati è la dimostrazione della comparazione dei risultati con quelli ottenuti utilizzando spermatozoi testicolari freschi. Lo scopo di questo studio è stato quello di analizzare e comparare i risultati, quali grado di fertilizzazione, clivaggio e percentuali di gravidanze, ottenuti mediante m1ez10ne intracitoplasmatica di spermatozoi recuperati da prelievo testicolare, freschi o crioconservati e quelli ottenuti mediante iniezione di spermatozoi eiaculati, freschi o crioconservati. Sono stati pubblicati molti lavori sulla fertilizzazione e successive gravidanze ottenute iniettando spermatozoi testicolari crioconservati. Gianaroli et al. (27) riporta i dati riguardanti la fertilizzazione, lo sviluppo embrionale e il grado di gravidanza ottenuti utilizzando spermatozoi testicolari crioconservati, rispettivamente 64%, 84% e 33%. I risultati del nostro studio riflettono questa stessa abilità nella fertilizzazione (57%), nello sviluppo embrionale (73%) e nelle gravidanze (28%) degli spermatozoi crioconservati dopo tese e si può inoltre notare come non ci siano differenze significative rispetto agli spermatozoi testicolari freschi (fertilizzazione 26%,sviluppo embrionale 100%). Quindi abbiamo visto che il grado di fertilizzazione che si ottiene dalla ICSI effettuata con spermatozoi testicolari crioconservati o freschi è inaspettatamente buono, rispettivamente 57% e 26% ma rimane sempre significativamente più basso rispetto a quello che si ottiene utilizzando spermatozoi eiaculati (70%). Questa differenza potrebbe essere dovuta a un incompleto processo di maturazione degli spermatozoi testicolari anche se però non ci sono differenze significative per quanto riguarda lo sviluppo embrionale e il tasso di gravidanze, rispettivamente 76% e 25% con gli spermatozoi testicolari e 61 % e 21 % con gli spermatozoi eiaculati. I dati che abbiamo ottenuto ci suggeriscono che gli spermatozoi recuperati da biopsia testicolare e poi utilizzati per inseminare gli ovociti mediante la ICSI sono spermatozoi che hanno le stesse caratteristiche, genetiche e morfologiche, degli spermatozoi ottenuti da liquido seminale, anche dopo crioconservazione. In effetti nel caso delle azoospermie ostruttive la spermatogenesi a livello testicolare è normale e gli spermatozoi ottenuti sono normali, nelle azoospermie non ostruttive si ha invece un grave difetto della spermatogenesi ma ci possono essere delle zone in cui questa è normale, in questi casi gli spermatozoi trovati in queste zone sono normali. L'eventuale presenza di un danno genetico solitamente influisce sulla capacità di impianto dell'embrione in quanto le prime divisioni embrionali, fino allo stadio di 8 cellule, sono regolate dalla componente genetica materna. Abbiamo poi avuto dei casi di pazienti oligo-asteno-teratospermici in cui il numero di spermatozoi eiaculati era veramente scarso, inoltre c'era il rischio di un peggioramento della situazione con la conseguente assenza di spermatozoi nel liquido seminale al momento del ciclo ICSI. Per questi pazienti si è proceduto alla crioconservazione del liquido seminale prodotto, dopo accertamento della presenza di spermatozoi e successivamente si è proceduti alla ICSI. I casi trattati in questo modo sono stati pochi ma confrontando i risultati con quelli ottenuti iniettando spermatozoi eiaculati o spermatozoi testicolari abbiamo notato che non ci sono differenze significative. Il grado di fertilizzazione è buono sia utilizzando spermatozoi eiaculati e crioconservati che spermatozoi testicolari ma comunque è sempre più basso rispetto a quello che si ottiene con gli spermatozoi eiaculati freschi. Per quanto riguarda invece lo sviluppo embrionale e il tasso di gravidanza i risultati sono buoni in tutti i casi. Abbiamo visto quindi che è possibile ottenere un normale grado di fertilizzazione, di sviluppo embrionale e tasso di gravidanza utilizzando anche spermatozoi testicolari trattati in modo appropriato, siano essi freschi o crioconservati, in associazione con la ICSI. Il fatto che il grado di fertilizzazione è comunque più basso rispetto a quello che si ottiene utilizzando spermatozoi eiaculati potrebbe essere una conseguenza degli spermatozoi utilizzati. Inoltre abbiamo dimostrato l'efficacia della crioconservazione degli spermatozoi testicolari al momento della prima biopsia diagnostica, procedura utilissima al fine di evitare biopsie ripetute al paziente e stimolazioni inutili alla paziente. Per molte coppie avere dei figli propri è estremamente importante e l'introduzione di queste nuove tecniche ha dato questa possibilità anche a pazienti azoospermici. XVI Ciclo 1969 Versione digitalizzata della tesi di dottorato cartacea.
Databáze: OpenAIRE