Riassunto

Autor: Marko Medved
Jazyk: chorvatština
Rok vydání: 2010
Předmět:
Zdroj: Problemi sjevernog Jadrana : Problemi sjevernog Jadrana
Volume 10
Issue
ISSN: 1848-7866
0351-8825
Popis: U članku se obrađuje odnos riječkoga klera prema aneksiji tadašnjega grada Rijeke Kr. Italiji ugovorima od 27. siječnja 1924. Suprotstavljenost talijanskih svećenika zajedno s apostolskim administratorom Isidorom Sainom O.S.B., s jedne strane, i hrvatskih svećenika i redovnika, s druge, očituje se i ovom prilikom. Taj međudržavni sporazum između beogradske i rimske vlade definitivno će promijeniti položaj grada i na crkvenom području. Mijenjanje nacionalne strukture riječkoga klera i redovništva započelo je već u rujnu 1919., kada dolaskom D’Annunzija brojni Hrvati bježe iz grada. Godine 1923. i 1924. ključne su u talijanizaciji pastorala grada Rijeke s osnivanjem novih župa i upućivanjem talijanskih svećenika. Izravna posljedica pripajanja Kraljevini Italiji bit će osnivanje samostalne riječke biskupije 25. travnja 1925. Ulogu Svete Stolice prema Rijeci valja promatrati u svjetlu tadašnjih odnosa Crkve s talijanskom vladom Benita Mussolinija, koji je inaugurirao poboljšanje odnosa s Crkvom nakon više desetljeća antiklerikalne politike liberalnih garnitura.
The paper deals with the position of the Rijeka clergy toward the annexation of the city of Rijeka to Italy based on the agreements of 27 January 1924. The fact that the Italian priests, together with the Apostolic Administrator Isidoro Sain, O.S.B., were confronted with the Croatian priests and monks, becomes manifest here. The bilateral agreement between the governments in Belgrade and in Rome definitely altered the position of the city in the ecclesiastic area as well. The national structure of the Rijeka clergy and religious orders began changing as early as in September 1919, when many Croats fled the city after D’Annunzio’s arrival. The years 1923 and 1924 were of crucial importance regarding the Italianisation of the pastoral of the city of Rijeka: new parishes were formed and Italian priests introduced to their posts. The independent diocese of Rijeka was formed on 25 April 1925 as a direct effect of the annexation to the Kingdom of Italy. The role of the Holy See in relation to Rijeka should be regarded in the light of the then present relationship between the Church and Benito Mussolini’s government, taking into account the fact that Mussolini had improved the relationship with the Church, following several decades of anticlerical policy of the liberal parties.
I cambiamenti in ambito ecclesiastico nella Fiume della prima metà del Novecento sono la diretta conseguenza della mutazione dell’appartenenza politica della città dopo la Grande guerra. La creazione dell’amministrazione apostolica nel 1920 e lo smembramento dell’unica parrocchia nel 1923, avvengono in condizioni di instabilità. Assieme alla formazione di strutture parrocchiali si attuò la loro italianizzazione. Il processo di italianizzazione fu accompagnato dalla persecuzione del clero croato e sloveno. Dopo la missione del visitatore apostolico Valentino Liva, la Santa Sede inviò come amministratore apostolico Celso Costantini il quale fu a Fiume per due anni. Con l’amministratore apostolico Isidoro Sain la presenza croata tra il clero e i religiosi venne drasticamente ridotta. L’annessione cogli accordi del 27 gennaio 1924 avviene in un’atmosfera di tensione ed opposizione tra la parte italiana e croata. Il clero italiano assieme a Isidoro Sain salutarono con favore l’avvenuta unione all’Italia. Lo si espresse con suono di campane delle chiese fiumane e con la celebrazione del Te Deum. La parte croata ne fu contraria: uno dei punti di cui si lamentava il ‘’Comitato per la difesa cattolica’’ (unica organizzazione cattolica fiumana dichiaratamente contraria alla politica eclesiastica ufficiale) era stato proprio l’eccessivo entusiasmo del clero italiano. I deputati cattolici croati al parlamento jugoslavo opposero resistenza al momento della ratifica degli accordi che annettevano Fiume all’Italia. Ciò indusse Benito Mussolini ad intervenire presso la Santa Sede affinché il nunzio apostolico a Belgrado Ermenegildo Pellegrinetti si adoperasse per superare la difficoltà. L’azione di persuasione esercitata dal diplomatico presso i parlamentari riscosse successo e gli accordi entrarono in vigore. Per la gerarchia cattolica italiana, e con loro anche per Isidoro Sain, il fascismo rappresentava un alleato scomodo ed esigente per la tutela degli ‘’interessi cattolici’’ disconosciuti dai precedenti governi liberali. Difatti il governo italiano varava in quegli anni una serie di leggi a favore della Chiesa arrivando nel 1929 alla stipulazione dei Patti lateranensi. L’annessione all’Italia spianò la strada alla creazione della diocesi che si realizzò il 25 aprile 1925. L’appoggio finanziario del governo centrale permise la costituzione della diocesi e delle sue strutture.
Databáze: OpenAIRE