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Nella gran parte delle comunità nazionali ed internazionali sono istituiti meccanismi diversi di allerta per fronteggiare le emergenze di carattere sanitario conseguenti alla presenza sui mercati di alimenti e bevande nocivi o pericolosi alla salute dell’uomo. Ciò avviene anche all’interno dell’Unione Europea (UE), ove, qualora sul territorio di uno degli Stati membri viene individuato un prodotto pericoloso nell'ambito dell'autocontrollo adottato dalle imprese alimentari, in occasione del controllo ufficiale o a seguito di refertazione medica, le relative informazioni vengono rapidamente diffuse e condivise tra gli operatori economici e gli organi del controllo ufficiale, oltre ché con gli altri paesi, attraverso un impianto denominato "Sistema di Allerta Rapido per Alimenti e Mangimi" (Rapid Alert System for Food and Feed – RASSF). Con il presente lavoro si è cercato, nella prima parte, di esaminare il modello di allerta alimentare utilizzato nella UE e della sua applicazione in Italia, confrontando il primo con il sistema di un paese extra-comunitario, gli Stati Uniti, e la seconda con quella di un altro paese comunitario, la Francia. Ciò a permesso di evidenziare le problematiche connesse alle diverse fasi della procedura, alle modalità di determinazione e valutazione dei rischi alimentari, verificando la portata e l’efficacia del sistema della gestione delle allerte in ambito comunitario e nazionale. Nella seconda parte, sono stati analizzati i dati inerenti le segnalazioni di allerta nel periodo tra il 2002, anno di entrata in vigore del regolamento (CE) n. 178/2002, c.d. regolamento generale di legislazione alimentare, che ha introdotto l’attuale metodo di allerta, fino a tutto il 2009. Si sono così potuti osservare i principali fattori generativi, di natura biologica chimica e fisica, delle emergenze sanitarie, monitorando gli alimenti maggiormente coinvolti, le aree di provenienza di questi prodotti e le fonti delle segnalazioni. Per quanto riguarda l’Italia, tali risultanze sono state confrontate con quelle relative alle tossinfezioni alimentari nello stesso periodo, per verificare il livello di possibile corrispondenza tra segnalazioni dei rischi e accertamenti delle contaminazioni nelle produzioni delle filiere agro-alimentari e delle tossinfezioni sul nostro territorio. Infine si è proceduto ad una indagine conoscitiva su un campione di circa cento cinquanta intervistati in relazione al livello di percezione e sensibilità del consumatore circa le questioni attinenti le emergenze alimentari e alle sue fonti di informazione, con particolare riferimento al sistema RASFF. Tale sistema rappresenta uno strumento importante per la protezione dei consumatori finali, svolgendo la duplice funzione di permettere ai paesi partecipanti di essere avvisati dei rischi immediati e di fungere da utile base per valutare gli andamenti e le tendenze storiche delle problematiche inerenti alla sicurezza alimentare anche al fine di prevedere e risolvere i possibili pericoli futuri. Dall’altra, nonostante tali elementi positivi, non sfugge l’opportunità di superare alcune difficoltà di interazione tra gli operatori del settore agro alimentare coinvolti e le autorità di altra nazionalità e di comunicazione using friendly nei confronti del pubblico, che garantirebbe nel contempo maggior certezza alla regolare attività produttiva e alla snella circolazione dei beni alimentari. |