Tra latino e volgare: Naufragium e Vxoria nel quadro del bilinguismo di autore e pubblico

Autor: Furlan, Francesco
Přispěvatelé: Centre Jean Pépin, École normale supérieure - Paris (ENS Paris), Université Paris sciences et lettres (PSL)-Université Paris sciences et lettres (PSL)-Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS), Personnel, Hartmut Wulfram
Jazyk: italština
Rok vydání: 2021
Předmět:
Zdroj: Leon Battista Alberti, Intercenales: Eine neulateinische Kurzprosammlung zwischen Antike und Moderne · Una silloge di brevi prose latine del Rinascimento · A collection of short neo-Latin prose works between Antiquity and Modernity
Hartmut Wulfram. Leon Battista Alberti, Intercenales: Eine neulateinische Kurzprosammlung zwischen Antike und Moderne · Una silloge di brevi prose latine del Rinascimento · A collection of short neo-Latin prose works between Antiquity and Modernity, Steiner, p. 303-316, 2021, Studia Albertiana Vindobonensia
Popis: International audience; Non pochissime, e perciò stesso di per sé non trascurabili, oltreché preciso indizio di un interesse in procinto di tramutarsi, per un tempo almeno, in attività piú o meno regolare, sono le versioni dal latino al volgare o viceversa lasciateci dall'Alberti traduttore e/o autotraduttore d'interi opuscoli o scritti. In sintesi, si tratta da un canto della versione e rimaneggiamento volgare della Dissuasio Valerii del Map nella Risposta fatta a uno singulare amico, e si tratta d'altro canto della non minima serie d'autotraduzioni in cui ci son giunti due suoi scritti tecnico-artistici da un lato, i.e. il De pictura e gli Elementa picturae, e due sue intercenali dall'altro, ossia gli Vxoria e il Naufragus-o meglio Naufragium, come diremo piú innanzi. Quelli che, in un senso almeno, potremmo definire come i suoi saggi di versione latina (dal volgare) o volgare (dal latino) risalgono tutti a un momento ben circoscritto nel tempo e tutto sommato assai breve della sua biografia intellettuale, fra il 1435-36 cui deve ascriversi la composizione del De pictura e l'inverno 1441-42 cui risale, all'indomani dell'eclatante censura e del conseguente fallimento del certame de Amicitia da lui caparbiamente voluto e organizzato, l'abbandono dell'idea di una sua seconda edizione sul tema dell'invidia. Si legano perciò con chiarezza all'intento, e anzi s'iscrivono per certi versi in pienezza di termini entro il tentativo, presto abbandonato ma ben documentato, che fu quello dell'Alberti di quegli anni-intento, e tentativo, d'accreditarsi come membro pleno de iure della consorteria degli Alberti da un lato, e come fattivo «civis» o «concivis» della loro patria fiorentina e toscana dall'altro; intento e tentativo forse suggeriti e senz'altro stimolati dal primo suo arrivo a Firenze, forse nel corso dell'estate 1434, in certo modo al séguito del pontefice allora in fuga da Roma, o forse soltanto nei mesi seguenti, visto e considerato che la piú antica attestazione di un suo soggiorno nella città del nonno Benedetto e del padre Lorenzo risale alla fine d'agosto del 1435; 1 ma intento altresí inconcepibile, e tentativo invero propriamente non esperibile, prima ch'egli fosse mondato, il 7 ottobre 1432, dal «defectus» dei suoi notoriamente illegittimi natali con bolla del veneto papa Eugenio IV ottenutagli dall'allora suo protettore Biagio da Molin, veneto anch'egli patriarca. 2 Traduzione e autotraduzione accompagnano e sorreggono o alimentano del resto il multiforme, palese sforzo di promozione del volgare, che s'intende rifondare sul latino, dall'Alberti perseguito in quegli stessi anni e su piú piani con la composizione dei grandi suoi dialoghi italiani, primi fra tutti i libri de Familia, e la concezione stessa della rivoluzionaria sua grammatica Della lingua toscana. Come spiegare altrimenti, infatti, l'approntamento di una redazione volgare del De pictura da presentarsi al Brunelleschi? o quello di una redazione volgare dei connessi Elementa picturae da dedicarsi, potendo, a un non meno titolato interprete tecnico-scientifico delle arti contemporanee? 3 Poco importa, infatti, che la presentazione a quegli e la stessa riduzione in volgare del suo primo e a ogni riguardo fondativo trattato sia stata, secondo ogni probabilità, solo un «progetto non mandato ad effetto» o «un'idea in prosieguo di tempo abbandonata dall'autore», 4 e che la dedica a questi e la medesima stesura italiana degli Elementa picturae non abbia verisimilmente mai trovato un destinatario preciso e concreto, proprio come non lo trovò l'intercenale volgare Naufragio, o piuttosto Naufragium, 5 notoriamente sprovvista di qualsivoglia dedicatoria; è innanzitutto di quel tentativo ch'esse ci parlano ed è quell'intento ch'esse traducono, forse persino esclusivamente.
Databáze: OpenAIRE