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Lo studio rivolge l’attenzione alla problematica del rischio idrogeologico, ed in particolare alla componente relativa alle precipitazioni estreme. Nelle regioni del Mediterraneo, le caratteristiche climatiche ed orografiche risultano drammaticamente favorevoli allo sviluppo di simili fenomeni, che molto spesso provocano allagamenti, esondazioni, frane con conseguenti danni alle infrastrutture e perdite di vite umane, incidendo anche in modo negativo sulle opportunità di sviluppo socio-economico dei territori coinvolti. Il presente lavoro intende rispondere alla necessità di fornire una descrizione sempre più accurata della variabilità spaziale e temporale delle piogge, concentrando l’attenzione su eventi pluviometrici molto intensi che si sono verificati in Calabria (Sud Italia). In particolare, per la suddetta area territoriale, è stato sviluppato ed applicato un approccio metodologico, basato su: - selezione e caratterizzazione spazio-temporale degli eventi pluviometrici; - studio specifico dei massimi di precipitazione, sia in termini puntuali che areali; - suddivisione degli eventi in differenti strutture meteoriche; - analisi statistica dell’intensità sub-oraria di pioggia, sia in termini di distribuzioni marginali che condizionate; - studio dell’evoluzione temporale degli eventi, e conseguentemente delle caratteristiche geometriche che li caratterizzano, e analisi statistica dei valori finali assunti dalle stesse; - definizione di forzanti pluviometriche di progetto, sulla base dei risultati ottenuti nei passaggi precedenti. Tale metodologia ha prodotto diversi risultati. In primo luogo, partendo dalla classica ripartizione, relativamente alle strutture meteoriche che generano eventi estremi nel Mediterraneo in eventi frontali, celle temporalesche isolate e “medicanes” (De Luca C. et al., 2010), il pattern meteorologico dei cicloni frontali è stato suddiviso, a causa dell’eterogeneità dello stesso, in due nuovi raggruppamenti, ovvero cicloni ordinari e straordinari (in quest’ultimo vengono inclusi anche i gli eventi con ciclogenesi mediterranea e caratteristiche tropicali). L’intensità sub-oraria di pioggia nei cicloni straordinari presenta valori elevati lungo la fascia ionica centrale e meridionale (in particolare nell’area di allertamento Cala8), invece nei cicloni ordinari non si registra una marcata differenza tra i versanti ionico e tirrenico. In entrambe le tipologie d’evento, le aree concernenti l’altopiano della Sila, Pollino ed alto Ionio sono caratterizzate dalle più basse intensità. Lo studio delle strutture temporali degli eventi, condotto attraverso gli Standard Rainfall Profiles (Huff, 1967-1990), classificati tramite il Binary Shape Code (Terranova & Iaquinta 2011), ha portato all’individuazione delle configurazioni temporali maggiormente critiche, nonché all’analisi dell’evoluzione temporale di importanti caratteristiche come l’area e la massima cumulata degli eventi. L’analisi statistica spaziale di alcune variabili geometriche degli eventi ha dimostrato che le celle temporalesche isolate conservano le medesime caratteristiche indipendentemente dalla stagionalità e dall’ubicazione. I cicloni straordinari, invece, presentano valori elevati in termini di estensione, durate e massime cumulate nella stagione autunnale. I suddetti risultati, elaborati su di un ampio dominio di calcolo, hanno fornito gli strumenti per poter definire una forzante pluviometrica che abbia una certa probabilità di interessare una determinata area. In particolare tale analisi è terminata con la costruzione di ietogrammi relativi ad una particolare tipologia di precipitazione che segue una specifica evoluzione nel tempo (al contrario gli ietogrammi ricavati dall’Idrologia classica utilizzano dati di pioggia eterogenei, cioè appartenenti a fenomeni meteorologici diversi). Tale forzante costituisce un elemento imprescindibile alla formazione di uno scenario d’evento. Pertanto, tale tematica può essere inquadrata nel contesto relativo alle attività di allertamento, nonché di pianificazione e gestione delle emergenze ad esso connesse. Dottorato di Ricerca in Ingegneria Civile e Industriale, Ciclo XXXI Università della Calabria |