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Il vuoto � un tema difficile da precisare. Per la sua generalit� e vastit� esso pu� essere letto in modi diversi a seconda del piano da cui viene indagato. Questa tesi non guarda al problema sul piano concettuale e filosofico ma lo lega al problema della definizione dello spazio, e pi� precisamente dello spazio urbano quindi al valore che il vuoto assume nella sua costruzione. Infatti, questa � una ricerca sulla citt�. Il tema cos� assunto riguarda la costruzione dei suoi luoghi pi� che delle singole architetture, secondo l?idea che architettura e citt� siano unite da un legame profondo per cui ogni architettura ? anche un piccolo edificio ? debba essere in grado di restituire rapporti di senso con la citt�, rispetto al luogo in cui si colloca e al luogo che costruir� con la sua presenza. Nello specifico, la ricerca riguarda i modi di costruzione possibili per i luoghi collettivi della citt� moderna, intesi come cosa urbana per eccellenza. Luoghi in cui la citt� in maggior misura rappresenta se stessa, e in cui ? analogamente a quanto accade nelle piazze della citt� storica ? l?architettura della citt� si mette in scena. Al fine di precisare il tema, attingere dal materiale della storia, rimandando le questioni affrontate alla concretezza delle opere, � stato un passaggio necessario. Tuttavia, parlare ancora di piazza in relazione alla citt� moderna senza assumerne la variazione appare inappropriato. Nel riconoscimento di questa variazione, l?attenzione � rivolta al valore del vuoto, e nella definizione dei singoli luoghi e nella costruzione della citt�, inteso come possibile elemento d?ordine della struttura urbana. Nel suo darsi come discontinuit� all?interno della forma della citt� moderna, il vuoto assume quel valore ?intervallare? imprescindibile per vedere la citt� dall?interno e riconoscere i propri luoghi significativi. Una ricerca sul tema della costruzione dello spazio collettivo, per la sua ampiezza e generalit�, affronta un problema cos� complesso da essere impossibile da sistematizzare all?interno di un insieme di regole prestabilite. Infatti questo studio non vuole avere la pretesa di essere affermativo di una regola, ma circoscrive il campo di indagine ad una idea, quella della costruzione di luoghi per vuoti attraverso il fare-spazio, nella misura in cui si ritiene che una riflessione sul tema proposto possa mettere in campo delle questioni universali poste dall?architettura e dalla citt� in ogni tempo, nella storia come nella contemporaneit�. L?acropoli, l?agor�, il foro, il campo, le piazze delle citt� medievali o rinascimentali e barocche, cosa sono se non la costruzione dello spazio collettivo, in forme diverse e adeguate ai temi specifici e al tempo a cui si riferiscono? Nello scenario in cui, per diverse ragioni - dalla dispersione alla dismissione di ampie aree -, si pone il problema dei vuoti urbani, intesi come spazi senza qualit� eppure occasione per definire nella citt� contemporanea senza misura i suoi luoghi centrali, il tema risulta estremamente rilevante. Il suo approfondimento procede attraverso l?analisi di alcuni progetti di Gianugo Polesello e Antonio Monestiroli, due esponenti delle scuole di Venezia e di Milano rispettivamente, che hanno avuto un ruolo importante all?interno della stagione italiana sugli studi urbani e che merita di tornare centrale all?interno del dibattito architettonico attuale. Le questioni che si sono presentate all?interno della tesi non hanno risposte univoche. I diversi modi di intendere il tema da parte dei due autori, con le conseguenti diverse declinazioni nei modi di definizione dello spazio urbano, sono eloquenti in questo senso. Eppure in questa forse solo apparente diversit� c?� un tema comune che rappresenta la chiave di lettura di tutta la ricerca: la costruzione del vuoto e delle sue forme all?interno della citt� moderna. |