'Voi che ve ne andaste per paura' ovvero tre sguardi sulla battaglia di Montaperti

Autor: Aleksandra Urbaniak
Přispěvatelé: Kaczmarek, Tomasz, Kobylska, Dominika, Kowalik, Katarzyna, Cavallo, Stefano, Università 'Adam Mickiewicz', Facoltà di Neofilologia, Istituto di Lingue e Letterature Romanze, Aleksandra Urbaniak — (nata nel 1997 a Poznań, Polonia) ha terminato gli studi di Lingue e Lettere italiane della laurea di primo livello presso l’Università 'Adam Mickiewicz' di Poznań, conseguendo nel 2019 il diploma di laurea triennale con una tesi intitolata La visione dell’amore e della donna nelle canzoni di Guido Guinizzelli alla luce del trattato De amore di Andrea Cappellano. Sta attualmente completando la sua formazione nel secondo ciclo, essendo iscritta al 1°anno della Laurea Magistrale in Filologia Italiana, sempre all’Università 'Adam Mickiewicz'. Ha già partecipato a diversi convegni di studio, fra i quali il 2° Colloquio Internazionale di Filologie Romanze per studenti (2019) con l’intervento 'Utile con dilettevole', ossia la visione del mondo esteriore e interiore nella poesia petrarchista femminile in Italia e alla 1a Conferenza Nazionale 'La chimera umana: dalla malinconia all’euforia' (2019), presentando il contributo 'Amor m’allegra ogni tormento'. La dialettica di euforia e di malinconia nelle canzoni di Guido Guinizzelli. Ha preparato anche dei capitoli di alcune monografie scientifiche, tra cui Nello specchio storto di satira e grottesca, ovvero la poesia comico-realistica della Toscana medievale. Inoltre, sta lavorando su altre pubblicazioni.
Rok vydání: 2021
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DOI: 10.18778/8220-478-0.08
Popis: L’obiettivo che si pone l’articolo č quello di esaminare le diverse prospettive in cui fu percepita la battaglia di Montaperti, combattuta nel 1260 tra guelfi fiorentini e ghibellini senesi, sostenuti a loro volta dagli esuli ghibellini di Firenze. Questo scontro s’impresse durevolmente nella memoria dei membri di ambedue i partiti rivelando quanta importanza avesse per gli italiani dell’epoca l’appartenenza a un raggruppamento politico determinato. In una tale ottica, l’adesione a una data fazione va ritenuta un tratto italiano per antonomasia che, seppure in una forma rudimentale, č sopravvissuta per secoli. Basti pensare al Palio di Siena, che puň esser visto come un prolungamento della rivalitŕ tra guelfi e ghibellini. Ai fini della ricerca sono stati analizzati: il sonetto ***[A voi che ve ne andaste per paura] di Rustico Filippi (di Filippo) – ghibellino fiorentino che deride lo sbaraglio dei guelfi, il Canto X dell’Inferno, in cui Dante parla con il capo degli esuli ghibellini fiorentini, Farinata degli Uberti, e la canzone ***[Ahi lasso! or e stagion de doler tanto] di Guittone d’Arezzo che constata con amarezza che Firenze č ormai soltanto un simulacro dell’antica grandezza. Viene inoltre segnalato che tra le righe dei componimenti traspare un’altra caratteristica tipicamente italiana, quella di una specie di campanilismo, ovverossia di patriottismo locale. Artykuł ukazuje różne literackie spojrzenia na bitwę pod Montaperti z 1260 r.: potyczkę o ogromnym znaczeniu w historii walk gwelfów i gibelinów, które można postrzegać jako przejaw campanilismo, tj. lokalnego patriotyzmu. Tytułem wstępu zostaje nakreślone ówczesne tło społeczno-polityczne, rywalizacja partii jest wpisana w szerszy kontekst. Aby uzmysłowić konsekwencje starcia, autorka pracy wzmiankuje o jego niszczycielskich skutkach, w tym o zamiarze zrównania Florencji z ziemią przez zwycięskich gibelinów. Na szczęście w samą porę powstrzymuje ich Farinata degli Uberti, z punktu widzenia którego oglądamy bitwę w Pieśni X Piekła Dantego. Zdaje się, że również Rustico di Filippo w sonecie ***[A voi, che ve ne andaste per paura], skierowanym do gwelfów, ceni wyżej wspólne dobro niż zwycięstwo w politycznych potyczkach, zważywszy że wyznaje: „nie chcę z wami żyć w niezgodzie” (“io non voglio con voi stare a tenzone”). Podobną postawę przyjmuje Guittone d’Arezzo w słynnej kanconie ***[Ahi lasso! or č stagion de doler tanto], w której ubolewa nad wewnętrzną niezgodą wśród mieszkańców Florencji. Tym, co łączy wszystkich autorów, jest zatem płomienna miłość do miasta.
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